Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Nel monastero altrui non si va con le proprie leggi» (Proverbio russo)
I mercati iniziano a scontare una recessione mondiale. Gli investitori si interrogano su quanto profonda e prolungata potrà essere e quando sia il momento di iniziare a scommettere su una successiva ripresa. Anticipare troppo quest’ultima aspettativa potrebbe però rivelarsi fatale. Secondo Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, una recessione mondiale rimane lo scenario di base e prevede che sarà la conseguenza diretta e voluta dei rialzi dei tassi d’interesse statunitensi. La Fed continuerà infatti ad alzare il costo del denaro fino a provocare una recessione ottenendo così l’aumento della disoccupazione necessario per rallentare la domanda e consentire all’inflazione di tornare ai livelli obiettivo. Il problema è che in Europa, l’inflazione non è generata dai salari o dalla piena occupazione, per il momento fermi sui livelli pre pandemia, ma da offerta ovvero l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Questa dicotomia si riflette sulla valuta, ovvero il dollaro diventato in bene rifugio che drena liquidità sia al comparto azionario che obbligazionario. Scenario che può cambiare improvvisamente in base al flusso di notizie dei dati macro, per cui gli investitori devono essere pronti a cogliere le opportunità.
SOS Germania
Il mercato azionario si mostra insensibile ai diversi avvenimenti ma guarda ai dettagli ovvero la reazione delle banche centrali ai singoli dati macro. Per la giornata di oggi il dato più rilevante sono i prezzi alla produzione a settembre in Usa visti in aumento dello 0,2% su base annua dal -0,1% della rilevazione precedente, mentre in serata verranno diffusi i verbali del Fomc. Ma l’attenzione degli investitori è rivolta a giovedì, dopodomani, quando verrà comunicato il dato Usa sui prezzi al consumo sempre a settembre. Nel frattempo l’FMI ha comunicato le nuove stime sull’andamento dell’economia mondiale che nel 2022 cesserà di crescere per iniziare a invertire la tendenza dal 2023. L’Italia che nell’anno in corso si muoverà al ritmo della Cina, l’anno prossimo entrerà in recessione. Nel frattempo Berlino apre e poi chiude. Secondo indiscrezioni il Primo ministro tedesco avrebbe aperto alla possibilità di un debito comune europeo. Una boccata di ossigeno per l’Italia, ma il grande malato d’Europa in questo momento è la Germania. Forse per questo la manifesta disponibilità al debito comune è stata accantonata, almeno per il momento.
Il lusso non conosce crisi
Nella giornata di ieri sono stati diffusi i risultati di LVMH. Il gruppo ha battuto le attese del mercato nel terzo trimestre, registrando un forte aumento delle vendite grazie al trend di acquisti di prodotti di lusso da parte dei clienti più facoltosi, con un’ulteriore spinta arrivata dal miglioramento delle attività in Cina grazie all’allentamento delle restrizioni contro il Covid-19. Le vendite del gruppo sono risultate pari a €19,8 miliardi, +19% su base comparabile rispetto all’anno precedente e oltre le attese degli analisti che puntavano su una crescita del 13%, (consensus Visible Alpha). Un contesto positivo per tutta l’industria che su Euronext Growth Milan è rappresentata da Fope, marchio di gioielleria Made in Italy, che da inizio 2022 è il miglior performer tra i titoli seguiti da Integrae SIM, con un rialzo del 129%.