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Insights 31 Gen 2024

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Siate sempre come la farfalla gialla che vola sopra i fili spinati” (Liliana Segre)

Milano protagonista. In una giornata piatta per le Borse mondiali si è messa in luce Piazza Affari con un rialzo superiore all’1% grazie alla forza dei titoli bancari e assicurativi. Maglia nera Saipem che ha perso il 12% per il cambio di strategia del suo principale cliente Saudi Aramco ovvero meno produzione di petrolio che significa meno investimenti. Il rendimento del T-Bond Usa resta ancora sopra il 4% a dimostrazione che i timori di una recrudescenza dell’inflazione non sono sopiti a maggiore ragione per il flusso di notizie sul piano geopolitico proveniente dal Medio Oriente. Oggi alle 20:00 la decisione sui tassi del FOMC e alle 20:30 la conferenza stampa di Jerome Powell. Il focus è tutto sui messaggi che darà il governatore durante il suo colloquio con i giornalisti. Ma nel frattempo gli investitori hanno ricalibrato le aspettative sul taglio dei tassi: 30% a marzo, 50% a maggio. Il mercato del lavoro resta resilienze, i cittadini continuano a spendere e l’economia cala ma non più di tanto. Per questo la Fed potrebbe prendersi del tempo per decidere sull’inversione della politica monetaria. Unico dato in controtendenza: sui minimi il numero di persone che si licenziano volontariamente che dimostra qualche timore sul futuro dell’economia. Ma il vero protagonista della politica monetaria Usa è il Ministero del Tesoro che nell’ultimo trimestre deve finanziare il disavanzo pubblico ed ha scelto la strada di indebitarsi a breve favorendo una ripresa del mercato dei bond a medio-lungo termine che rappresentano l’80% del mercato mondiale. Infine le trimestrali Usa: ieri sera hanno riportato Alphabet e Microsoft, domani tocca ad Apple, Amazon e Meta.

Torna l’ottimismo?

Le nuvole iniziano a diradarsi. Una cornice quasi positiva quella presentata ieri dall’FMI nel corso della conferenza annuale sullo stato di salute dell’economia. Due gli ingredienti: un’inflazione in rapido rallentamento, e la resilienza dell’economia della seconda parte del 2023 che continuerà anche nel 2024. Per questo sono state riviste al rialzo le stime del Pil mondiale nel 2024 al +3,1%, dal +2,9% precedente, mentre l’inflazione mondiale è vista a +5,8% su base mondiale. Per l’Italia il Pil viene visto in aumento dello 0,7% per l’anno in corso, +1,1% nel 2025. Valori invariati rispetto alle stime precedenti e inferiori a quelle del Governo. La crescita cinese dovrebbe restare ancora inferiore al 5% sia nel 2024 che nel 2025, e in aggiunta in rallentamento tra un anno e l’altro, mentre tutto il mondo si sviluppa. Nel complesso il capo degli economisti dell’FMI vede più rischi al rialzo delle stime nel corso dell’anno, che al ribasso anche considerato che quanto sta accadendo in Medio Oriente non ha un grande impatto. Infine l’area Euro, il cui PIL nell’ultimo trimestre del 2023 è stato fermo con l’unica eccezione di Italia e Spagna cresciute oltre le attese rispettivamente +0,5% e +0,7% a livello tendenziale. Grande malato dell’Europa la Germania il cui Pil è calato dello 0,2% sempre sul piano tendenziale.

Febbraio è un mese di Valore

A fine febbraio sarà effettuato un nuovo collocamento del BTP Valore, il prodotto finanziario dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori. La terza emissione avrà una durata di sei anni e cedole pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo «step up» di tre più tre anni, nonché un extra premio finale di fedeltà pari allo 0,7% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. L’investimento potrà partire da un minimo di €1.000, avendo la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto. Il titolo di Stato potrà essere acquistato alla pari (prezzo pari a 100) e senza commissioni durante i giorni di collocamento. I primi due collocamenti sono stati un successo e anche la terza tranche potrebbe fare il pieno di adesioni. Sulla scadenza a 5 anni il BTP rende ancora poco meno del 4% con un’inflazione che nel mese di dicembre è stata in crescita frazionale proiettandosi su base annua in linea con il target del 2% della Bce. Per questo il rendimento reale dovrebbe essere positivo a cui va aggiunto il vantaggio fiscale ovvero una tassazione del 12,5%, meno della metà rispetto a quella delle altre attività finanziarie e l’assenza del pagamento delle tassa di successione.