Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Nel nostro cielo un rombo di tuono” (Gigi Riva + 22-01-2024)
Il mese di gennaio si avvia a chiudere all’insegna della volatilità (da inizio anno +8%). In attesa della riunione della BCE di giovedì prossimo il mercato si muove intorno alla parità, deluso dallo “sgonfiamento” dell’euforia circa un taglio precoce dei tassi di interesse. Se a inizio mese le probabilità di una drastica revisione della politica monetaria a marzo superava il 70%, ieri si è toccato il minimo da inizio anno del 40%. Scontato che nessuna decisione sarà presa da Bce (il 25 gennaio) e Fed (il prossimo 31 gennaio), tutto dipenderà dai dati in uscita nelle prossime settimane. Oggi il calendario macroeconomico è scarico mentre è molto più ricco quello delle trimestrali statunitensi: attesi i risultati di J&J, Procter&Gamble, Netflix, Verizon e Texas Instrument. Da sottolineare che le tensioni a livello geopolitico restano elevate, soprattutto in Medio Oriente. Il Baltic Dry Index, che misura l’andamento dei noli di merci, è tornato a salire, +11%, mentre il petrolio ha fatto un balzo del 2% vicino ai $75. Dati che continuano a mantenere viva l’ipotesi di un riaccendersi dell’inflazione e di conseguenza l’atteggiamento “attendista” delle banche centrali, sulla politica monetaria. Tra le asset class bene le mid-small cap: Russel 2000 +1,5%, S&P 600 Small Cap +1,1% e infine l’FTSE Italia Star +1%. Buone notizie infine sul fronte del nostro debito pubblico: secondo l’Eurostat il debito in rapporto al Pil alla fine del terzo trimestre del 2023 è stimato al 140,6% rispetto al 142,5% del secondo trimestre. Il calo di 1,8 punti percentuali rappresenta la quinta diminuzione maggiore rilevata in Europa. Di riflesso lo spread è sceso sino a 150 punti, un livello che non vedeva dall’aprile del 2022.
L’AI secondo Moody’s
Secondo l’AI Outlook 2024 di Moody’s, banche, assicurazioni, manifattura, media e software, sono tra i settori che nel corso dell’anno saranno più influenzati di altri dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale. «L’innovazione dell’AI – spiega il report – si svilupperà rapidamente nel 2024, attirando un maggior numero di utenti e promuovendo una vivace rete di fornitori di hardware e sviluppatori di app. Anche i rischi aumenteranno, poiché le organizzazioni inizieranno a implementare per la prima volta applicazioni di AI su larga scala». Secondo gli analisti, inoltre, la spesa per i sistemi di Intelligenza Artificiale è destinata a crescere dai $76 miliardi del 2023 a $521 miliardi nel 2027. Con un aumento della quota destinata ai sistemi di AI generativa che dovrebbe passare dall’11% – $19 miliardi – del 2023 al 29% – $151 miliardi – nel 2027. Un contesto positivo anche per Piazza Affari ed in particolare per le società quotate su Euronext Growth Milan. Tra queste Spindox, società di riferimento nel mercato dei servizi e dei prodotti ICT destinati all’innovazione digitale nel business delle imprese, oggetto di copertura da parte dell’ufficio studi di Integrae SIM. Attraverso la piattaforma proprietaria Ublique, Spindox ha un proprio posizionamento di mercato nell’intelligenza artificiale e nell’intelligenza artificiale generativa.
Bitcoin, che succede?
Per la prima volta da inizio dicembre le quotazioni del Bitcoin sono scese sotto la soglia dei $40mila, dai massimi di gennaio la flessione sfiora il 20%. La dimostrazione di quanto resti elevata la volatilità delle criptovalute nonostante il riconoscimento ”legale” da parte della SEC con l’approvazione dell’ETF spot sul Bitcoin. Decisione che avrebbe potuto essere dirompente anche per la liquidità e la performance di Bitcoin e invece per ora si è rivelata il classico flop post annuncio. Male anche gli ETF nati dopo l’OK della SEC, l’iShares di Blackrock ha toccato il minimo storico di 22 punti. Ma proprio ieri si è aperto un altro evento potenzialmente impattante sul futuro della criptovaluta: la SEC sta esaminando le richieste di due importanti operatori di borsa, Nasdaq e Cboe Global Markets, per introdurre la negoziazione di opzioni per i fondi negoziati in borsa (ETF) legati al Bitcoin. La mossa delle Borse è il segnale del crescente interesse nel fornire agli investitori tradizionali vie giuridicamente corrette per ottenere un’esposizione al mercato delle criptovalute. Anche in questo caso l’esito della revisione da parte dell’autorità di vigilanza sul mercato finanziario è molto atteso dagli investitori dal momento che potrebbe potenzialmente aprire nuove opportunità di investimento e ampliare l’accettazione delle criptovalute nei mercati finanziari.