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Insights 9 Mar 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Piuttosto moriamo sui nostri piedi, che continuare a vivere sulle nostre ginocchia” (James Brown).

Le banche centrali fanno meno paura. Dopo le parole da falco rilasciate ieri da Jerome Powell, che avevano spinto al ribasso i listini statunitensi, oggi sono arrivare notizie positive lato macro in Europa che hanno consentito di chiudere in territorio positivo la seduta. In particolare la lettura aggiornata del Pil nella zona euro, ha messo in evidenza come l’Europa non sia entrata in recessione nell’ultimo trimestre dell’anno, ma abbia solo sfiorato questo rischio. In decisa crescita, oltre le attese degli analisti, la produzione industriale in Germania a gennaio su base mensile: +3,5% dal precedente -2,4%, e un’attesa di +1,4%. Evento che allontana anche l’ipotesi di una recessione nel primo trimestre dell’anno in corso. Infine nella seconda giornata di audizioni il governatore della Fed ha leggermente abbassato i toni da falco dichiarando che sul rialzo tassi nessuna strada è predefinita/predeterminata e che tutto dipende dai dati in uscita sul mercato del lavoro e inflazione. Nel frattempo la probabilità di tassi di riferimento sopra il 5% è salita al 78% dal 70% di ieri. Molta attenzione quindi al calendario macro di oggi concentrato sui dati relativi al mercato del lavoro in Usa: alle 14:30 le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione attesi in aumento a 195mila unità dalle precedenti 190mila.

Anche i banchieri litigano

A Ignazio Visco, governatore di Bankitalia e consigliere Bce, non sono piaciute le dichiarazioni dei colleghi del board di Francoforte sui futuri e prolungati rialzi dei tassi. Un critica, inconsueta, che mette in luce la spaccatura all’interno del consiglio di Francoforte. Nelle ultime settimane sono infatti diversi gli esponenti della Bce che hanno detto esplicitamente di aspettarsi altri rialzi dei tassi dopo il meeting del 16 marzo in cui Christine Lagarde ha anticipato un aumento dei tassi da 50 punti base. Dichiarazioni che hanno provocato un aumento dei rendimenti dell’obbligazionario europeo, con i mercati che hanno iniziato a scontare un tasso sui depositi al 4% (dal 3% attuale). In occasione del suo intervento al ministero degli Esteri a Roma, il governatore di Banca d’Italia ha detto che la politica monetaria della Bce dovrà continuare a muoversi con prudenza, facendosi guidare dai dati, per far scendere l’inflazione al 2% minimizzando però gli effetti negativi sulla ripresa “ancora fragile“. Alle parole da “pompiere” di Visco si aggiungono quelle di Christine Lagarde in occasione di una cerimonia per la festa della donna: “faremo di tutto per bloccare l’inflazione ma senza penalizzare i soggetti più deboli”.

Piccolo è sempre bello

Con Reway Group, società che copre l’intera filiera del mercato del ripristino di ponti, viadotti e gallerie, salgono a sette le Ipo da inizio anno su Borsa italiana, la sesta sul listino Euronext Growth Milan. Un debutto positivo con il titolo che ha concluso le contrattazioni al prezzo di €3,5 euro, +5% rispetto a €3,1 del prezzo di collocamento. La società ha raccolto €18 milioni, che saliranno a €20 milioni con l’esercizio integrale della greenshoe. Un segnale di vitalità del nostro listino, che oltre a confermarsi prima Borsa in Europa per performance, è anche quella dove sono state effettuate il maggior numero di listing tra le 7 venue del gruppo Euronext. In particolare l’Euronext Growth Milan, il segmento dedicato alle Pmi ad alto tasso di crescita, che con l’Ipo di Reway Group porta a 196 il totale delle aziende quotate, per una raccolta complessiva di €5,6 miliardi nel corso degli ultimi 13 anni, e una capitalizzazione totale superiore a €11bn. Un contesto positivo per Integrae Sim che ha svolto il ruolo di Ega e Global Coordinator di Reway Group, portando a 83 il numero di Ipo effettuate dalla nascita di Euronext Growth Milan.