Il punto sul mercato di Antonio Tognoli
È difficile riconoscere un gatto nero in una stanza buia soprattutto quando il gatto non c’è. (Proverbio Cinese)
Nessun dato significativo in uscita domani, con i mercati USA chiusi per il Washington’s birthday. Quali sono gli investimenti per poter sfruttare a proprio vantaggio l’inflazione. Se l’aumento dei prezzi è sicuramente una cattiva notizia per i consumatori, poiché richiede sempre più denaro per acquistare lo stesso paniere di beni e servizi, l’inflazione può diventare piuttosto redditizia per gli investitori. La chiave per guadagnare con l’inflazione è investire in assets che aumentano di valore ad un tasso superiore a quello dell’inflazione stessa. Gli investimenti che storicamente vengono considerati una copertura contro la crescita dei prezzi includono gli immobili, l’oro, il petrolio e le azioni e obbligazioni indicizzate.
Immobili. L’inflazione aumenta il valore degli immobili perché aumenta il valore di rivendita della proprietà nel tempo e perché gli immobili possono essere utilizzati per generare redditi da locazione.
Oro. Gli investitori tendono ad acquistare il metallo giallo durante i periodi inflazionistici quale bene rifugio per preservare il valore dell’investimento, provocandone un aumento del prezzo.
Ma anche il prezzo del petrolio e dell’energia in generale si muovono insieme all’inflazione. L’aumento dei costi che questi generano passa attraverso il prezzo dei carburanti e poi il prezzo di ogni bene consumato trasportato da un camion o prodotto da un macchinario alimentato a gas.
Azioni. La stessa logica si applica alle azioni di quelle aziende in grado di trasferire i maggiori costi ai consumatori. Sulla base di questo concetto, le azioni hanno una ragionevole possibilità di tenere il passo con l’aumento dell’inflazione.
Obbligazioni indicizzate. L’inflazione apre la strada ad un aumento dei tassi di interesse. Considerata la relazione inversa tra i tassi di interesse e i prezzi delle obbligazioni, l’inflazione rende le partecipazioni obbligazionarie esistenti meno attraenti per gli investitori. Per superare questo ostacolo, gli investitori possono però acquistare quelle che vengono definite obbligazioni indicizzate, correlate all’indice dei prezzi al consumo.
Quando l’indice sale, aumenta anche il valore di un investimento in obbligazioni indicizzate all’inflazione. E inoltre, poiché l’interesse pagato si basa sul valore base, l’importo del pagamento degli interessi aumenta con l’aumento del valore base.
Non esistono tuttavia garanzie che le tradizionali barriere inflazionistiche funzionino sempre, molto dipende dalle condizioni economiche congiunturali che a volte forniscono risultati sorprendenti e per certi versi inaspettati, alle quali occorre rispondere con soluzioni spesso non convenzionali. Fra il perdere e il guadagnare la linea è sempre molto sottile. La cosa importante da tenere presente qualunque linea di investimento si scelga è che le oscillazioni dei prezzi (la volatilità) indotta dall’inflazione, rappresenta un’opportunità. A volte questa opportunità viene ripagata da risultati positivi, altre volte no. Chiaro che se non ci si può permette di rimanere feriti, occorre impostare il portafoglio per ridurre al minimo il rischio e il conseguente rendimento. La diversificazione è per esempio una buona strategia per ridurre il rischio di portafoglio. Diversificare e coprire il portafoglio comprando volatilità sono infatti strategie applicabili alla crescita patrimoniale anche in presenza di inflazione.
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