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Insights 27 Gen 2022

Il punto sul mercato di Antonio Tognoli

Sono più illuminanti i dubbi dei grandi anziché le loro certezze (A. Morandotti).

Giornata ricca di dati USA: alle 14:30 il PIL del 4Q (stima 5,4% contro 2,2 del 3Q), richieste WoW dei sussidi alla disoccupazione (stima 255k contro 286k della settimana precedente) e gli ordini di beni durevoli MoM di dicembre (stima -0,5% contro 2,5% di novembre). La parola più usata da Powell durante la conferenza stampa di ieri è stata flessibilità. L’azione della FED nei prossimi mesi non è quindi preordinata, ma sarà guidata dal flusso di dati. In sostanza non è possibile prevedere quanti rialzi dei tassi ci saranno nel 2022 e quando (i mercati ne stimato quattro di 0,25 bp ciascuno a partire da marzo): secondo il comitato di politica monetaria sarà “presto appropriato alzare il range dei Fed Funds”, che al momento resta tra lo zero e lo 0,25%. E’ confermato invece che l’acquisto di titoli sarà azzerato all’inizio di marzo e in seguito potrà cominciare la stretta monetaria che sarà tuttavia lenta e graduale. La FED è consapevole di trovarsi tra l’incudine dell’inflazione e il martello della crescita economica. Powell ha però tenuto a ribadire che l’andamento economico attuale è molto più forte rispetto a quello del 2015, il mercato del lavoro è più solido, ma l’inflazione è decisamente più alta. Grazie alla forza dei fondamentali economici, l’aumento dei tassi non dovrebbe tuttavia danneggiare in modo grave la crescita del PIL e il mercato del lavoro, anche se le differenze tra i due periodi avranno ovviamente un peso nelle decisioni. Differenze che dipendono anche dall’evolversi della pandemia i cui effetti negativi si faranno sentire nel 1Q22 in generale in tutti i settori produttivi.

L’economia non ha più bisogno di sostenuti e alti livelli di accomodamento monetario, ha sostenuto Powell. Una volta iniziata la stretta, che come dicevano non seguirà un ritmo preciso, anche le dimensioni del bilancio della FED saranno ridotte, soprattutto attraverso la gestione dei reinvestimenti dei titoli in scadenza (anche se non sono stati ancora decisi i tempi e il ritmo dell’operazione).

Durante il discorso di Powell, i rendimenti hanno cominciato a salire lungo tutta la curva e gli indici azionari hanno invertito la rotta diventando negativi. Con il rialzo dei tassi alle porte la strategia da seguire rimane quella che vede una diversificazione di portafoglio al fine di ridurre il rischio specifico, aumentando il peso dei titoli value e riducendo il peso di quelli growth, privilegiando all’interno di questi ultimi quelli legati alla cyber security, alla blockchain e al mondo del metaverso.