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Insights 28 Lug 2021

Il punto sul mercato di Antonio Tognoli 28.07.2021

L’irrazionalità è la radice quadrata di ogni male.

Fino a poco prima della pandemia si discuteva del fatto che il mondo fosse entrato in una stagnazione secolare. Nessuno intuiva quale potesse essere il punto di rottura. Ci ha pensato il Covid-19. Da un punto di vista economico, la pandemia è senza dubbio da considerarsi una catastrofe (inutile ricordare la flessione del GDP mondiale con tutto quello che ne consegue). Guardiamo avanti. Come sarà la ripresa: a V (forte ritorno alla crescita) a K (forti divergenze tra paese in crescita e in recessione) a W (nuova fase recessiva dopo la crescita) o a radice quadrata (fase di sviluppo iniziale seguita da una lunga, bassa o nulla crescita). Oppure, dovremo abituarci ad una economia stile internet (WWW), quindi ripresa veloce seguita da recessione veloce, seguita da ripresa veloce etc.

La teoria economia (R. Solow), dice che la crescita economica può arrivare dalla maggiore produttività che a sua volta richiede investimenti, i cui effetti non sono però immediatamente visibili. L’enorme massa di liquidità iniettata nel sistema dalle banche centrali prima e il sostegno delle politiche fiscali poi, sembrano però aver, in parte, “sterilizzato” questa verità. Il sistema economico cresce anche senza un aumento della produttività, ma grazie al debito che prima o poi dovrà essere ripagato.

Credo che nessuno oggi abbia la certezza di come potrà essere la ripresa. Sicuramente occorre però non perdere l’occasione fornitaci dalla pandemia (il punto di rottura), visto che la stiamo pagando a caro prezzo. Ovvero, occorre investire l’enorme liquidità del mondo in progetti che creino beni tangibili e intangibili sostenibili che ancora non esistono. Occorre investire in quello che genericamente si indica come green economy. Già Obama aveva indicato la strada che, dopo la parentesi Trump, Biden ha ripreso. Sono oltre 3 i trilioni di dollari che l’amministrazione investirà nei prossimi anni nella green economy. Soldi che contribuiranno a creare posti di lavoro, ricchezza e consentiranno di ripagare il debito cumulato. Last but not least, garantiranno che ci sarà un futuro.

Non solo soldi pubblici, ma investimenti privati canalizzati tramite la borsa. Questa è la scommessa che siamo chiamati a vincere.