Breaking news, Research 21 Nov 2022
REPORT DEEP MADE IN ITALY
Il presente studio è incentrato sul tema del Made in Italy, espressione che, grazie alla fama acquisita nell’ultimo ventennio, rappresenta in tutto il mondo un vero e proprio brand che racchiude caratteristiche distintive quali unicità, artigianalità, originalità, creatività e attenzione al dettaglio. Lo studio si sviluppa in tre capitoli. Nel primo, si offre un’overview sul Made in Italy, definito come un complesso di beni, trasversali ad un insieme di settori, che la collettività a livello globale ritiene strettamente connessi all’identità del nostro Paese. Il capitolo indaga sul valore del brand Made in Italy nel mondo, analizzandone i più recenti trend di mercato compreso l’andamento nei periodi pre e post-pandemia Covid-19 nonché l’impatto della diffusione della pandemia sul settore. La panoramica si conclude affrontando gli attuali fenomeni della contraffazione e dell’Italian Sounding, facendo emergere i danni economici da essi causati e proponendo alle società del Made in Italy alcune strategie per contrastarli, o quantomeno limitarne la diffusione. La prima parte introduttiva è seguita da una serie di analisi empiriche, esposte nel secondo capitolo, relative all’andamento delle performance delle società classificabili come Made in Italy quotate sul mercato Euronext Growth Milan (“EGM”) di Borsa Italiana, con l’obiettivo di dimostrare quanto esposto nel primo capitolo. In particolare, una volta identificato un panel composto da 56 società ed esaminato l’andamento dell’attività di Initial Public Offering delle PMI sul mercato Euronext Growth Milan nel periodo 2018-2022, è stata condotta dapprima un’analisi fondamentale, focalizzata sull’identificazione e l’approfondimento di variabili economiche quali i ricavi di vendita e l’EBITDA delle imprese negli ultimi due anni, distinguendo tra società Made in Italy e altre società del listino EGM. Successivamente, è stata effettuata un’analisi della performance di mercato dei titoli, osservando la variazione dei prezzi dei titoli quotati negli ultimi due anni con l’obiettivo di verificare e quantificare il maggior valore riconosciuto dal mercato alle società Made in Italy. Infine, il capitolo presenta un’analisi valutativa, che si compone di due sezioni; la prima ha lo scopo di indagare sul valore riconosciuto dal mercato in termini di potenziale di crescita del valore azionario previsto dagli analisti, distinguendo tra società Made in Italy e altre società del listino EGM. La seconda sezione, mediante un’analisi dei multipli di settore del panel del comparto Made in Italy e delle società quotate appartenenti ai principali mercati europei, si propone l’obiettivo di verificare l’esistenza di un possibile diverso apprezzamento del mercato per l’eccellenza italiana rispetto al resto dell’Europa. Il terzo capitolo, infine, introduce il concetto di Deep Made in Italy come una nuova tipologia di cluster composta da un insieme di società caratterizzate non solo dalle peculiarità tradizionali che contraddistinguono quelle appartenenti al comparto Made in Italy, ma anche da aspetti di tipo “caratteriale”, quali il genio italiano, il modo di fare impresa e il loro impatto sociale e ambientale sul Paese. |