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Insights 7 Nov 2022

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Mentre proclami la pace con le tue labbra, fai attenzione ad averla ancora più pienamente nel tuo cuore” (San Francesco)

La decisione di Jerome Powell di confermare il ritmo di rialzo dei tassi ha rallentato ma non congelato il rally di ottobre. Il Governatore ha dichiarato che gli aumenti saranno più graduali ma la durata potrebbe andare ben oltre il primo trimestre del 2023 come atteso dai mercati. Il punto di arrivo potrebbe quindi posizionarsi intorno al 5%, dal 4% attuale. L’ultimo vertice Fed a dicembre darà ulteriori indicazioni sulla dinamica dei tassi e prima di questo appuntamento sono previsti almeno due dati macro rilevanti su inflazione e mercato del lavoro, che orienteranno le scelte del governo della moneta Usa. L’economia americana sembra comunque bene traghettata verso un soft landing. Al momento i dati del mercato del lavoro sono robusti: oltre 200mia posti creati al mese fanno capre come il rischio di una dinamica prezzi salari sull’inflazione sia concreta, e come tale vada contenuta agendo sui tassi. Il monitor di Investing.com, che indica una probabilità del 52% di un aumento di 50 punti base a dicembre, e il 48% di un rialzo di 75 punti base, conferma come i prossimi aumenti dipendono fortemente dai dati economici delle prossime settimane. In quella appena iniziata attenzione a giovedì quando sarà diffuso l’indice principali dei prezzi al consumo a ottobre: +6,5% la previsione, in leggerissimo calo sul +6,6% di settembre.

Mercati a metà mandato

Martedì 8 si vota per le elezioni di medio termine in Usa. Sulla base di 60 anni di dati, i mercati tendono a registrare performance migliori dopo le elezioni di metà mandato rispetto a prima. Il rendimento medio dei prezzi dell’S&P 500 è stato del 19,8% (in dollari) nei 12 mesi dopo le elezioni di metà mandato, contro il +4,4% dei 12 mesi precedenti. La volatilità del mercato azionario tende ad aumentare prima delle elezioni di metà mandato e a diminuire in seguito. Ma questo effetto svanisce se si considerano solo i periodi elettorali in cui la Fed è in modalità di rialzo dei tassi. Questi sono i risultati di un’analisi elaborata da Thomas Costerg, Senior US Economist di Pictet Wealth Management. Secondo quanto riportato dal Financial Times, il fondo Elliot, $56 miliardi in gestione e noto in Italia per avere assunto il controllo del Milan, ha invece dichiarato di vedere all’orizzonte la peggiore crisi finanziaria dalla seconda guerra mondiale. In una lettera ai propri azionisti ha messo in guardia dall’iperinflazione ovvero prezzi strutturalmente più alti rispetto alla media degli ultimi anni. La conseguenza dello scontro tra politica monetaria e industriale, quest’ultima che punta su manovre espansive per rilanciare l’economia. Situazione che rischia di prolungare la dinamica dell’inflazione.

Finisce l’epoca dello zero covid in Cina?

Le autorità sanitarie cinesi starebbero valutando l’allentamento dele restrizioni contro il coronavirus a partire da marzo 2023. Una boccata d’ossigeno per l’economia mondiale che senza il contributo del Pil cinese rischia una pesante frenata nel corso del prossimo anno. Tra i settori più esposti positivamente a questa ipotesi il Lusso, che anche grazie alle voci di M&A che vedono un interesse da parte di Kering verso il marco Tom Ford, è sotto i riflettori da alcune settimane. Piazza Affari è ricca di società del Made in Italy che possono beneficiare del cambio di politica sanitaria in asia, e tra queste Moncler, Ferragamo, Tod’s che hanno chiuso la scorsa settimana con rialzi importanti. Anche sul listino Euronext Growth Milan sono presenti società attive nel comparto del Lusso. Tra queste Fope, +41% nel corso dell’ultimo mese e +214% da inizio anno, e GM Leather da poco approdata in Borsa grazie a Integrae SIM.