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Insights 26 Ott 2022

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Colui che ha visto il leone ruggire non corre allo stesso modo di chi lo ha soltanto sentito” (Proverbio africano)

L’incertezza si allontana. Non solo la Fed ma anche la Bce potrebbe iniziare a considerare l’allentamento della stretta monetaria. La carenza di liquidità è la principale causa di nervosismo dei mercati, che inizia a ripercuotersi anche sull’economia reale. Gli Istituti di Credito sono infatti alle prese con i rimborsi dei presti Tltro, che la Bce sta progressivamente portando a scadenza senza concedere nuove forme di finanziamento vantaggiose. Una nuova normalità dopo anni di credito facile che Francoforte sta cercando di curare con uno shock i cui effetti sull’economia reale potrebbero però essere deleteri, si spera almeno non duraturi. Chi sta soffrendo nonostante la scelta di maggiore autonomia è il Regno Unito che ha da poco scelto il terzo premier in 7 settimane. Rishi Sunak è stato ministro delle finanze durante la Pandemia e viene ricordato come un politico favorevole alla spesa pubblica. Nel suo discorso di insediamento ha riconosciuto gli errori di Liz Truss ma per lui la strada per recuperare la fiducia degli investitori è lunga. Credito viene invece concesso all’Italia: spread in calo per il Btp nel giorno del discorso della neo premier Giorgia Meloni, nonostante il programma economico sia ancora abbastanza fumoso.

L’Europa s’è desta, con l’energia

Trovato un accordo politico nell’Unione sulla ricetta per fronteggiare la crisi energetica. Nuovo benchmark alternativo al TTF che entro marzo 2023 sarà utilizzato per fissare i prezzi del gas. Nel frattempo l’Esma individuerà anche uno strumento che elimini la volatilità intraday del TTF. Maggiore solidarietà tra paesi europei e soprattutto la possibilità di allargare il modello iberico ovvero il price cap al prezzo del gas. Misura però bocciata dai tecnici della commissione europea che stima costi maggiori dei benefici. La differenza tra prezzo di mercato e quello pagato dai consumatori (famiglie e imprese) sarebbe infatti a carico dello Stato e Paesi come l’Italia non hanno le risorse per sussidiare le bollette. Ci sarebbe infine il rischio della nascita di mercati paralleli ovvero che elettricità a prezzo sussidiato finisca, clandestinamente, in nazioni disposta a pagarla di più (UK?). Staremo a vedere, nel frattempo il future sul gas naturale è tornato a salire attestandosi a 100 punti, ovvero la soglia indicata come price cap.

Banche alla riscossa

UBS ha riportato risultati trimestrali in linea con le attese. La società è la migliore, in termini di performance da inizio anno, tra i colossi del credito europeo, con una perdita limitata al 5% rispetto al -55% di Credit Suisse. Importante quindi il punto di vista del suo Ceo, che si attende una recessione in Europa a causa dell’aumento dei prezzi del gas e soprattutto l’imprevedibilità delle fonti di fornitura. Il Vecchio Continente passerà un inverno difficile e questo porterà ad una recessione nei prossimi 2 trimestri. Ipotesi confermata anche da Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo. Ma sarà una live recessione, massimo 6 mesi, da cui dovrebbe partire una forte ripresa a livello globale, inclusa l’Italia. In questo contesto Unicredit approva domani la trimestrale mentre il gruppo porta avanti un robusto buy back, segno che la fiducia sul futuro non manca. Gli analisti non sono ottimisti, questo trimestre potrebbe essere il primo impattato dalla recessione in arrivo. In particolare si prevedere che venga meno l’impatto positivo dal trading sul credito che ha sostenuto i bilanci degli ultimi trimestri.