Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Se i cambiamenti avvengono dipende dalla mente e dalla vista delle persone” (Proverbio cinese)
Con il passaggio della campanella da Draghi a Meloni, il nuovo Governo inizia a farsi carico delle emergenze del Paese come energia e debito pubblico, ovvero aiuti a famiglie e imprese per pagare le bollette e rigore nella gestione dei conti pubblici. Sullo sfondo la Legge di Bilancio da approvare entro fine anno. I malumori nel parlamento non sono pochi, anche se il prossimo giro di nomine di Governo e sottogoverno potrebbe calmare gli animi della maggioranza. Un contesto di relativa tranquillità che ha spinto al rialzo Piazza Affari, ieri +2%, migliore Borsa d’Europa, e superato, intraday, i 22mila punti, soglia abbandonata alla fine del settembre scorso. Ritrova, per il momento, stabilità politica anche il Regno Unito, con l’annuncio che Rishi Sunak ha ottenuto un sostegno sufficiente da parte dei colleghi di partito per procedere con la sua candidatura a Primo Ministro. E’ durata meno di 48 ore l’ipotesi di un ritorno di Boris Johnson. Ricordiamo che la premier uscente Liz Truss aveva vinto il ballottaggio con Sunak, all’inizio dell’estate, per la sua agenda basata su tasse basse e deregolamentazione.
In attesa della Bce si scommette sulla Fed
Il mese di ottobre si appresta a chiudere positivamente per i listini mondiali (con l’eccezione del Nasdaq appena sotto la parità) confermando la stagionalità positiva per i mercati e mantenendo viva la prospettiva di un rally di fine anno. Il sentiment è sostenuto da diversi spunti. Il primo è rappresentato dall’aspettativa di una riduzione del ritmo dei rialzi dei tassi parte della Fed. Il secondo è la discesa dei prezzi del gas. Il contratto benchmark scambiato sulla piazza olandese viaggia sotto i 100 euro per megawattora grazie alla continua crescita degli stoccaggi, con molti paesi europei che hanno raggiunto quasi la piena capacità, e alla debole domanda dovuta al clima mite. Dal picco di fine agosto, guidato anche dalla corsa agli acquisti per gli stoccaggi, il calo è del 70%. L’inflazione potrebbe quindi avere raggiunto il picco, aprendo la strada al ritorno, non è chiaro ancora quando, al mercato toro. Maggiore visibilità potrebbe arrivare dai dati macro in uscita oggi: alle 10:00 l’indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania ad ottobre, alle 16:00 il rapporto sulla fiducia dei consumatori in Usa, sempre a ottobre. Infine focus sulla riunione di giovedì della Bce, da cui dovrebbe arrivare un rialzo dei tassi di 75 punti base, e sulle trimestrali societarie.
Sindrome cinese
La Cina è piena di debiti: secondo alcuni centri di ricerca macro-economici il debito/pil del Paese sarebbe maggiore del 300%, anche se ufficialmente siamo sopra il 160%. Nel frattempo la spinta alla crescita a doppia cifra, +5,5%, l’obiettivo del Governo per l’anno in corso, non sembra facilmente raggiungibile alla luce dei più recenti dati macro: +3,4% il Pil nel terzo trimestre 2022 rispetto a una stima del +3,9%. La banca centrale cinese poi resta accomodante anche se tutto il mondo va nella direzione opposta. Strategia volta a sostenere il debito, sia pubblico che privato, che da un lato tranquillizza gli investitori nell’acquistare titoli di stato del colosso asiatico ma dall’altro penalizza il mercato azionario che da inizio anno perde il 30%. Al momento quindi l’approccio verso l’asset class “Cina” è di cautela e di allineamento rispetto all’agenda cinese di Governo che però non è chiarissima a parte la rielezione di Xi Jinping al terzo mandato, mai nessuno come lui a parte Mao, e un politburo molto più conservatore del precedente.