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Insights 11 Ott 2022

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Il comunismo non è amore. È un maglio che si usa per schiacciare il nemico» (Mao Zedong)

C’è poca voglia di investire. Fatta eccezione per i rimbalzi, i mercati continuano ad essere in fibrillazione, navigando a vista tra politica monetaria delle banche centrali e fiscale dei Governi. In prospettiva inizia a delinerasi un pericolo stagflazione ovvero bassa crescita o addirittura recessione, unitamente all’inflazione. Sarebbe lo scenario peggiore che porterebbe gli indici a puntare ulteriormente verso il basso, portandosi sotti i minimi dell’anno. Nel breve saranno importanti i dati macroecnomici in uscita questa settimana ovvero l’indice dei prezzi al consumo in Usa a settembre in uscita giovedì, i dati sul mercato del lavoro che saranno diffusi venerdì e i dati trimestrali dei colossi bancari JPMorgan, Morgan Stanley e Citigroup previsti per il 14 ottobre. Gli analisti stimano annunci per complessivi $4 miliardi di dollari di accantonamenti sul portafoglio crediti in vista di una possibile recessione, Nel frattempo la settimana in Italia è iniziata con lo spread BTP-Bund a 250 punti base, stabile sul periodo precedente, a pochi giorni (giovedì) dall’insediamento del nuovo Parlamento. Gli investitori sembrano avere fiducia nella capacità della maggioranza uscita dalle urne nel formare un esecutivo all’altezza delle sfide che attendono il Paese. Cruciale sarà il nome del Ministro delle Finanze, dove però al momento, tutti i degli economisti più autorevoli interpellati, avrebbero rifiutato l’offerta.

Anche i comunisti votano

Il 16 ottobre si apre il congresso del Partito Comunista Cinese. L’appuntamento elettorale più rilevante del calendario autunnale dopo le elezioni di medio termine negli Stati Uniti, a inizio novembre. La riconferma ai vertici dell’apparato di Xi Jinping non è scontata, e questa sarebbe una cattiva notizia per i mercati in quanto al momento davvero in pochi hanno idea di un leader alternativo. Anche perché nel frattempo la tensione geopolitica aumenta con la pioggia di missili che si è abbattuta su Kiev dopo l’attentato al ponte che collega la Russia con la Crimea. In questo contesto Piazza Affari si è messa in luce chiudendo in territorio positivo, unica piazza finanziaria in Europa, trascinata al rialzo dai titoli bancari. Frenata invece dei titoli dell’energia per effetto del ribasso del prezzo del petrolio che resta sempre sopra quota €90 dollari. Per Wall Street, dopo l’ultimo venerdì nero, la settimana è iniziata ancora in salita a causa della debolezza dei titoli tech per le misure restrittive imposte per l’export di chip verso la Cina.

La silicon valley europea parla italiano

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha annunciato il via libera al primo finanziamento per la realizzazione di un impianto di produzione di semiconduttori in Sicilia. Operazione che rientra nella politica di autonomia dell’Europa nel settore della tecnologia. Il primo contributo economico accordato dall’Ue per raggiungere maggiore indipendenza nel settore dei chip andrà all’italiana STMicroelectronics che beneficerà di un investimento europeo di €730 milioni per la costruzione di un nuovo impianto che produrrà, per la prima volta in Europa, wafer di carburo di silicio su larga scala, la base dei semiconduttori. La carenza di chip a livello globale, dovuta ai colli di bottiglia che si sono creati dopo la ripresa economica post-pandemia, è uno dei maggiori ostacoli che le economie occidentali stanno affrontando in questa fase. La decisione dell’Unione premia l’affidabilità dell’Italia con ricadute positive per tutta la filiera italiana dell’innovazione che vede diversi player quotati su Euronext Growth Milan, Borsa delle PMI ad alta crescita.