Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Copiare è intelligente, imitare è stupido” (Oscar Farinetti)
Tanto tuonò che piovve. Putin chiama alle armi 300mila uomini che hanno già servito nell’esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni. In aggiunta agita lo spettro, senza dichiararlo apertamente, del conflitto nucleare. Un fulmine a ciel sereno che tuttavia non si è riflesso sui Mercati che hanno reagito con una calma sorprendente. Petrolio e gas sono in ribasso, e le Borse europee hanno chiuso tutte in territorio positivo. Un movimento opposto a quello avvenuto ieri dopo le prime notizie in arrivo dalla Russia circa il discorso alla nazione di Putin. Discorso che nella sostanza non cambia lo scenario anzi, ha spinto la stessa Cina a chiedere un cessate al fuoco. Gli investitori sembrano quindi più interessati alle parole di Jerome Powel che ha riunito la FED per annunciare un nuovo aumento dei tassi. Il dato macro di oggi da guardare con attenzione sono le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione in Usa viste a 218 mila unità in leggero aumento sulla rilevazione precedente.
Italia sotto i riflettori
Atlas, veicolo di proprietà di Xavier Niel, proprietario di Iliad, ha rilevato il 2,5% di Vodafone accendendo la speculazione sull’industria delle telecomunicazioni. L’Italia è più preda che cacciatore in questo campo, e quindi gli occhi degli investitori hanno subito individuato Telecom come possibile target di qualche operazione di consolidamento che potrebbe favorire una ripresa delle quotazioni, sui minimi storici. L’Italia mantiene viva la propria appetibilità sia per le basse valutazioni, che in una logica di consolidamento nei settori dove purtroppo le aziende hanno perso la sfida di leadership industriale. In altri campi fortunatamente le imprese italiane si comportano da consolidatori grazie anche alle risorse raccolte sul mercato dei capitali ed in particolare l’Euronext Growth Milan che ha canalizzato quasi €1 miliardo nel 2022.
Investindustrial prende la maggioranza di Eataly
Nasce l’alleanza Bonomi-Farinetti-Tamburi. L’operazione prevede €200 milioni di aumento di capitale e €140 milioni di investimento cash, per rilevare il 52% del capitale, mentre il 48% resterà nelle mani di Tamburi, la famiglia Farinetti (tranne Oscar che non ha più cariche operative) e Baffigo/Miroglio. Liquidati gli ex manager. Ricordiamo che Investindustrial è un fondo di private equity con €11 miliardi di asset in gestone che, recentemente ha quotato Ermenegildo Zegna in Usa a una valutazione di $2,4 miliardi. Un investitore di portata internazionale che può rilanciare al marchio, nato 20 anni fa, con un progetto molto ambizioso (forse troppo visti i risultati): essere disruptive per l’industria della GDO italiana. Eataly nasce per diventare la piattaforma italiana di promozione dell’agroalimentare Made in Italy non industriale, ma è un progetto incompiuto con diversi stop&go. L’intervento di Investindustrial nasce come difensivo: Eataly ha sofferto a causa del covid ed ha bisogno di risorse per competere sui mercati mondiali. Il fondo metterà soldi, senza guardare ai risultati dei prossimi 24 mesi, per proiettare il brand all’estero in particolare la Cina. Sarà la volta buona?