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Insights 1 Set 2022

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Quando la scienza e la ragione non ci possono aiutare, solo una cosa può salvarci: la nostra coscienza” (Mikhail Gorbachev)

Jackson Hole ha portato i mercati con i piedi per terra. Il mese di agosto si chiude con Milano in calo del 3,5% ma peggio hanno fatto Francoforte e Parigi. La prospettiva in vista dell’inizio di un autunno ricco di incognite è che i ribassi siano destinati a continuare. Da metà giugno le Borse avevano cominciato a scommettere sulla fine del trend al rialzo dei tassi. Evento escluso da Powell in occasione del simposio in Wyoming che ha portato a una brusca marcia indietro degli indici. E’ sempre meno probabile che nel 2023 l’inflazione USA possa tornare al livello target del 2%. L’autunno si preannuncia quindi difficile, forse più per l’Europa che per gli Usa, come anticipa anche l’andamento del cambio tra le due valute che vede un dollaro forte a conferma della fiducia sulle prospettive dell’economia statunitense la cui crescita non dovrebbe essere scalfita dalla politica monetaria. In Europa le minacce sono invece soprattutto esogene ovvero indipendenti dalla volontà della banca centrale.

Mese in rosso anche per l’obbligazionario

Nel mese di agosto il rendimento del decennale Usa ha superato il 3%, così come il BTP e il Bund, che hanno mantenuto, nel mese di agosto, un livello dello spread invariato (intorno a 230 punti). Ma se per i Titoli di Stato Usa, gli attuali livelli di rendimento potrebbero quindi essere quindi vicini al tetto, per il vecchio continente ci sono spazi invece per ulteriori aumenti. Lo dimostra il dato sull’inflazione in Italia all’8,4%, sui massimi dal 1984, dato peggiore delle attese anche se inferiore al 9,1% dell’eurozona. Questo aumenta le probabilità di un aumento di 75 punti base in occasione del prossimo meeting della BCE dell’8 settembre. Il mercato attualmente sconta ancora 50 punti base. Dal punto di vista operativo il mercato azionario punta ancora sui settori legati all’energia e alle materie prime che stanno generando utili record ma difficilmente riusciranno a farlo in futuro. I ribassi del mese di agosto hanno invece portato i titoli più esposti alla congiuntura su valutazioni interessanti per cui, iniziano ad esserci le condizioni per costruire posizioni, soprattutto per i portafogli liquidi.

La speculazione è veramente pronta a colpire l’Italia?

Agosto è un mese festivo per tutti, anche per il Financial Times. Pensare a un attacco speculativo contro il nostro Paese per una perdita del merito di credito post elezioni sembra un abbaglio estivo più che una minaccia concreta. Nel corso delle ultime sedute lo spread non si è alzato, restando ben sotto la soglia critica di 300 punti. Ad essere aumentato è invece il rendimento del Bund, ma in questo caso la speculazione sarebbe contro la Germania. Difficile costruire un portafoglio anti recessione anche perché a scendere sono sia le azioni che le obbligazioni. L’Italia inoltre sta performando meglio, a livello macroeconomico, rispetto alla Germania, che scopre di avere bisogno del nostro Paese, primo partner commerciale, per resistere alla crisi. Per questa ragione prestare molta attenzione oggi alle 9:55 all’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero ad agosto in Germania atteso a 49,8 punti. Nel pomeriggio, alle 14:30, in Usa riflettori sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione (stimate 248mila unità) mentre alle 16:00 l’indice ISM dei direttori acquisti del settore manifatturiero ad agosto (previsto un valore pari a 52 punti).