Il punto sul mercato di Integrae SIM
“La luna mostra il sentiero, ma non i pericoli della strada” (proverbio africano)
Quello in corso è un bear market rally o si tratta di una inversione di tendenza? Luglio ha stupito positivamente permettendo ai listini, in particolare quelli statunitensi, di recuperare parecchio terreno e una parte dell’eccesso di negatività accumulata da inizio anno. Il ritorno dalle vacanze estive ci potrà dire se si sia trattato di un rimbalzo o un’inversione di tendenza, a condizione che i dati sull’inflazione siano migliori del recente passato e i profitti aziendali meno contrastati di quelli del secondo trimestre. Sarebbe abbastanza per fare gettare il cuore oltre l’ostacolo anche ai più prudenti. Tra le certezze del momento il calo del prezzo del petrolio, stabilmente sotto la soglia dei $100 e del gas (almeno in Usa). Valori inferiori sino al 20% dal picco ma che non si sono ancora riflessi nell’inflazione, e che ci aspettiamo si inizieranno a vedere dal dato del CPI nel mese di luglio (in uscita giovedì). In prospettiva la pressione verso il basso sull’inflazione arriverà anche dai provvedimenti di stimolo approvati in Usa (piano da $700 miliardi di aumentare l’offerta di chip, energia e prodotti farmaceutici) e in Europa (piano per tagliare i consumi, volontariamente, sino al 15% in autunno/inverno). Per chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, c’è visibilità.
Ferragosto di “beneficio”
Dal punto di vista puramente teorico un tetto al prezzo del gas è affascinante ma sul pano operativo davvero molto difficile. Da un lato c’è una difficoltà di accordo a livello europeo (l’Olanda è contro per non perdere business nel suo hub), dall’altro è difficile che L’Europa si possa staccare dal mercato mondiale imponendo prezzi calmierati. L’Italia è messa meglio potendo contare su una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, ovvero flussi da reti che arrivano da nord (Russia) e dal Sud (Algeria), a differenza di altri Paesi europei molto più dipendenti da un solo fornitore. Nel frattempo la Russia ha chiuso un oleodotto verso la Slovacchia e la Repubblica Ceca, apparentemente per ragioni tecniche, ma la notizia ha spinto nuovamente al rialzo il prezzo del greggio. In Usa torna a farsi sentire anche la volatilità sui titoli tech, gettando quale nube sulla tenuta del rally iniziato a luglio. Alcuni indici del mercato manifatturiero stanno inoltre dando segnali che vanno nella direzione di una recessione. In vista del ferragosto (festività peraltro solo italiana) possibili quindi prese di beneficio, che potrebbero mettere sotto pressione gli indici di Piazza Affari, complice anche i bassi volumi.
Banche centrali silenziose
Dopo l’annuncio dello scudo antispread e i primi acquisti sui Titoli di Stato italiano si è sgonfiata l’attesa di un calo dei rendimenti in Europa. Anche in Usa dopo avere visto il Treasury sotto il 3%, con l’attesa di un calo sino al 2,75%, l’euforia si è sgonfiata. In prospettiva il rendimento del BTP decennale dovrebbe comunque continuare la tendenza al ribasso, con sollievo dei conti pubblici, anche se l’imminenza delle elezioni potrebbe frenare, nel breve termine, un ulteriore calo dei rendimenti. In questo contesto le aziende italiane guardano alla quotazione come leva per la propria crescita anche sull’esperienza di casi di successo. E’ questo il caso di SIAV, società di software, che ha debuttato sul listino Euronext Growth Milan, all’inizio di agosto a €3, che ha chiuso la seduta di ieri a 5 euro, dopo avere fatto segnare un massimo di €5,70, +90% rispetto al prezzo di collocamento.