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Insights 28 Lug 2022

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La musica può rendere gli uomini liberi” (Bob Marley)

Il colosso mondiale del private equity basato a San Francisco TPG, dotato di un patrimonio da $120 miliardi, è entrato nel capitale di Musixmatch, piattaforma italiana dei testi musicali che vanta tra i propri clienti i colossi della silicon valley come Apple, Google e da poco Spotify. La società vanta il catalogo più ampio del mondo, con testi in 80 lingue, una rete di oltre un milione di artisti certificati e rapporti con più di 100mila editori musicali in tutto il mondo. Una bella soddisfazione per il nostro ecosistema dell’innovazione e l’industria dell’intrattenimento che, con l’esplosione delle piattaforme di fruizione on demand, è diventato uno dei beni più ricercati. La notizia arriva nel giorno del risveglio del tech americano: Nasdaq +4% grazie all’ok da parte del Senato Usa a un mega piano da $280 miliardi di aiuti di Stato per rafforzare l’industria tecnologica nazionale e riportare nel Paese la produzione di microchip. Ininfluente quindi l’effetto dei tassi da parte della FED: +75 punti base come previsto. Incremento pari del mese scorso, il quarto aumento consecutivo del costo del denaro con l’obiettivo di combattere l’inflazione, salita a giugno al 9,1%, massimo dal 1981.

La banca se desta

I risultati di Unicredit sono stati molto solidi sia a livello patrimoniale che economico. Per la banca d’affari guidata da Andrea Orcel si è trattato del migliore semestre degli ultimi 10 anni con un profitto netto pari a €1,5 miliardi, +67% su base annua, nonostante i costi legati al ridimensionamento del business in Russia. Le stime degli analisti sono state batture e il titolo ha archiviato la seduta in rialzo del 9% trascinando con se tutto il comparto bancario e l’indice FTSE 40 che ha terminato in rialzo dell’1,5%, migliore piazza finanziaria d’Europa. Ciò nonostante la salita, sino a 250 punti, dello spread BTP-Bund, dopo il taglio dell’outlook sul rating italiano da parte di S&P. ll fatto che uno dei principali istituti bancari italiani goda di ottima salute fa presumere che lo stesso stesso accadrà quando riporteranno le altre banche a cominciare da Intesa Sanpaolo che viene da un anno record con oltre €4 miliardi di profitti. L’Italia, conferma quindi quanto riportato dall’FMI, siamo un Paese resiliente alla crisi geopolitica in corso. Merito degli italiani.

Non c’è alternativa al gas russo

Oggi è stato raggiunto un nuovo livello record dei prezzi del gas: 225 euro a megawattora, 10 volte i livelli di un anno fa. Le industrie energivore rischiano di essere schiacciate dai costi crescenti della bolletta. Vetro, carta, cemento, chimica, ceramica, acciaio sono settori industriali che stanno soffrendo enormemente e vanno aiutati in questa fase, pena la drastica riduzione delle produzione. Molte industrie hanno avviato manutenzioni straordinarie in anticipo cui seguiranno le ferie estive. Ma uno stop temporaneo, di 40-50 giorni, dell’attività non sufficiente per allontanare i rischi di un blocco produttivo che avrebbe ricadute pesanti sulla nostra economia. Ciò nonostante l’Italia stia performando meglio, sul piano industriale, di altri Paesi dipendenti dal gas russo. Il problema è che per difendersi dal caro bolletta si può solo “risparmiare”. Il Piano dell’Unione Europea per il prossimo inverno si basa esclusivamente su questo presupposto, e nella speranza che il clima non sia troppo rigido. Non sono stati scoperti nuovi maxi giacimenti di gas da quando è scoppiata la guerra. Nel breve si prova a cambiare fornitore, ma la quantità prodotta e quindi disponibile, sarà sempre la stessa. Per fortuna i lockdown in Cina stanno frenando i consumi dell’oriente altrimenti la coperta sarebbe molto corta per tutti.