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Insights 15 Dic 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Il falco in picchiata spezza in due il corpo della preda, perché colpisce con precisione” (Sun Tzu, L’arte della guerra)

Sulla Bce continuano ad aleggiare i falchi. Come da attese Francoforte ha lasciato, per la seconda volta consecutiva, i tassi di interesse ma rilasciando una serie di dichiarazioni che cercano di raffreddare l’euforia dei mercati. In particolare Christine Lagarde ha affermato esplicitamente che non sono stati discussi tagli dei tassi di interesse durante la riunione e che sarà necessaria una politica monetaria sufficientemente restrittiva per un periodo di tempo sufficientemente lungo al fine di controllare l’inflazione. Per ottenere ulteriore fiducia nel processo di disinflazione, viene sottolineato inoltre che sarà importante osservare il comportamento dei margini delle imprese e dei salari, nei prossimi mesi. La Bce riconosce però che si stanno compiendo chiari progressi in materia di inflazione. Le proiezioni pubblicate ieri riflettono così un calo del costo della vita nel 2024 più rapido di quanto previsto in precedenza. I mercati europei non hanno preso bene la posizione “falco” della Bce, ritracciando dai massimi di giornata toccati in apertura sull’onda del rialzo di Wall Street e alimentato dalla posizione “colomba” della Fed. Ma mentre l’azionario “riflette” il comparto obbligazionario corre: il rendimento del BTP italiano a 10 anni è sceso al 3,7%. Oggi il calendario macro prevede la diffusione del dato sull’inflazione in Italia a novembre che dovrebbe frenare ulteriormente: +0,8% su base annua, rispetto al +1,7% di ottobre.

Il Fintech si consolida in Italia

Secondo i dati dell’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano nel 2023 sono stati raccolti €174 milioni, in flessione sull’anno precedente, che però aveva beneficiato di due maxi operazioni di investimento. Secondo i ricercatori nell’anno in corso il mercato si è stabilizzato, in linea con quanto sta avvenendo sugli altri mercati internazionali. Stabile anche il numero di società fintech, ma in miglioramento in termini di qualità ovvero crescita dei ricavi e generazione di profitti. Uno dei punti di attenzione del rapporto è che le sturtup fintech italiane faticano ad espandersi all’estero, con le dovute eccezioni. Solo il 41% è infatti attivo sui mercati esteri, ma anche in questo caso si tratta di un elemento tipico delle aziende nazionali. Il problema è la dimensione che risulta più piccola rispetto alle omologhe europee. Infine ben il 14% delle fintech italiane ha un posizionamento nell’intelligenza artificiale generativa. Un contesto in evoluzione che coinvolge anche Integrae SIM, che ha recentemente annunciato una collaborazione con Fleap, fintech attiva nella tokenizzazione di asset digitali, per la nascita di Fleap Holding, struttura di investimento per lo stimolo di progetti innovativi in Europa basata su blockchain.

Voce fuori dal coro

Secondo Schroders nel 2024 le incertezze persisteranno e i mercati azionari resteranno probabilmente volatili. Ma potrebbe rivelarsi esatto il vecchio adagio secondo cui “c’è sempre un mercato toro da qualche parte”. Gli esperti ritengono infatti, che molte aree potrebbero rivelarsi molto redditizie nel corso del prossimo anno. Negli ultimi dieci anni, la caratteristica più evidente dei mercati finanziari è stata la costante diminuzione del costo del rischio. La politica attuata dalle banche centrali dopo la crisi finanziaria globale ha azzerato i tassi di interesse, con un effetto drammatico sui prezzi degli asset, che sono saliti di molto. Poi è arrivata la pandemia, seguita a ruota dalla guerra in Ucraina: questi eventi hanno cristallizzato pressioni che si stavano accumulando da tempo. I fattori in gioco sono molteplici, ma sempre secondo Schroders si possano raggruppare in tre categorie: 1) i vincoli demografici; 2) gli imperativi di decarbonizzazione; 3) le iniziative di deglobalizzazione. Insieme questi fattori determinano quello che viene definito il 3D Reset. Seguendo questo approccio per chi investe nell’azionario, è quindi giunta l’ora di cambiare mentalità, in tre modi: 1) aumentando la diversificazione geografica (meno Stati Uniti, più resto del mondo); 2) prestando maggiore attenzione alle implicazioni dei cambiamenti strutturali e 3) focalizzandosi su valutazioni, qualità e rischi.