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Insights 9 Giu 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

La tecnica arriverà a tale perfezione che l’uomo potrà fare a meno di se stesso” (Stanislaw Jerzy Lec)

Il rally non si ferma. L’S&P 500 è a un passo dal mercato toro, mentre il Vix punta verso nuovi minimi. Tutti segnali che fanno pensare come l’ottimismo degli operatori sia tutt’altro che svanito nonostante i falchi di Fed e Bce, si sforzino di gettare acqua sul fuoco dell’entusiasmo, ovvero che la politica monetaria restrittiva non sia ancora finita. Ma i dati macroeconomici, che sappiamo guidare le scelte dei banchieri, vanno sempre più nella direzione di un raffreddamento dell’economia e di conseguenza l’inflazione. Ieri in Usa le richieste di sussidi settimanali di disoccupazione, sono risultate in crescita sulla rilevazione precedente e ben sopra le attese. In Europa invece è stata sancita ufficialmente la recessione con il Pil della zona euro in rosso per il secondo trimestre consecutivo su base sequenziale (a livello annuale siamo invece a +1%). Un flusso di notizie che consolida l’aspettativa che la prossima settimana la Fed si prenda una tregua, lasciando i tassi invariati (le probabilità sono pari al 73%), mentre la Bce aumenti di 25 punti base portando il tasso di riferimento al 4%. Decisioni scontate, con il mercato che sembra propendere non solo per l’inizio di una discesa della curva negli Stati Uniti, ma addirittura uno stop in Europa. Ipotesi non remota se consideriamo che il rendimento del Btp a 10 anni, continua a scendere puntando sotto il 4%, sui livelli dello scorso marzo. Attenzione alle dichiarazioni che saranno rilasciate questa mattina alle 10:00 e alle 10:30 rispettivamente dal portoghese De Guindos e dall’italiano Enria, entrambi appartenenti alla Bce.

Draghi is back

Mario Draghi è intervenuto al MIT di Boston per ritirare un premio tenendo un lungo intervento sui principali temi di attualità come la guerra in Ucraina, l’inflazione e la risposta delle banche centrali. Un punto di vista importante che merita di essere segnalato. Partendo dal conflitto nell’Est Europa, l’ex premier Draghi sostiene che le conseguenze geopolitiche siano molto significative, ragione per cui l’Unione deve rafforzare le proprie capacità di difesa e iniziare un percorso con l’Ucraina per sua adesione alla Nato. Le conseguenze delle guerra hanno dato il via ad un periodo in cui l’inflazione sarà più elevata in futuro, e contro cui le autorità monetarie avrebbero dovuto iniziare la loro lotta per tempo anche se in Europa, ha precisato l’ex Bce: “data la natura di shock guidato dall’offerta, non è chiaro se agire più rapidamente avrebbe arginato di molto l’accelerazione dei prezzi”. Draghi si è detto anche convinto che alla fine le banche centrali “riusciranno a riportare il tasso di inflazione” ai rispettivi target anche se il contesto economico ma sarà molto diverso da quella a cui siamo abituati. Draghi, che sarà ricordato per avere effettuata la politica monetaria più espansiva della storia, si iscrive quindi al partito del rigore rimarcando ance un suo vecchio slogan: i governi hanno la responsabilità di ridisegnare le politiche fiscali.

L’AI non prevede il futuro

Secondo Martin Chavez, vicepresidente e partner di Sixth Street Partners ed ex chief information officer di Goldman Sachs l’intelligenza artificiale è “poco più di un software” che non sarà in grado di indicare la direzione dell’S&P 500. Secondo l’esperto: “da molto tempo stiamo introducendo nuovi software nella finanza e ci sono state scoperte di ogni tipo e problemi di ogni genere. È estremamente potente e interessante, ma non credo che l’IA possa raggiungere quello che alcuni chiamano il Santo Graal“. Il cofondatore dell’hedge fund quantitativo Two Sigma, David Siegel, concorda invece sul fatto che l’entusiasmo che circonda l’intelligenza artificiale sia probabilmente esagerato: “l’AI ha avuto un impatto da decenni. Non è una cosa nuova di zecca. Il clamore è eccessivo”. Se però l’AI non potrà prevedere la direzione delle Borse, la disponibilità di tale tecnologia nelle mani di cybercriminali intensifica la necessità di contrastarli. Per questo OpenAI, creatore di ChatGPT e Dall-e, hanno annunciato un programma di sovvenzioni per la cybersecurity da 1 milione di dollari, al fine di migliorare e misurare l’impatto delle tecnologie di cybersecurity guidate dall’IA. Di questo si parlerà oggi alle 12:30 con Paolo Costa, socio fondatore di Spindox, società quotata su Euronext Growth Milan, in occasione del webinar “AI e Cybersecurity, minacce e opportunità” accessibile sul sito dello Studio BNC, e in collaborazione con Integrae SIM.