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Insights 29 Mag 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali” (Don Lorenzo Milani)

Oggi memorial day, Borse statunitensi chiuse. Ma dagli Usa è arrivata una buona notizia: trovato un accordo sul tetto al debito. Per i prossimi 2 anni potremo dormire sonni tranquilli, scongiurando quello che sarebbe stato il più grande default della storia. Tutto rimandato a dopo le prossime elezioni presidenziali. I dettagli non sono noti ma Joe Biden ha comunque accettato alcune condizioni sul taglio del budget avanzate dai repubblicani. Resta il fatto che Fitch e Dbrs hanno messo sotto osservazione il rating del debito americano con implicazioni negative, ovvero potrebbero togliere la tripla A. Se così fosse resterebbe solo Moody’s ad assegnare il massimo rating dopo che S&P, per prima, lo aveva declassato ad AA+ con outlook stabile. Il conflitto sul tema del tetto al debito è comunque la dimostrazione di come la reputazione degli Usa sia a rischio e la superpotenza stia perdendo il ruolo di “ancora” del resto del mondo. Scenario a cui i mercati si stanno adeguando, favorendo l’emersione di nuove valute commerciali e finanziarie alternative al dollaro, come lo Yuan o quelle digitali. L’inondazione dei titoli di stato che seguirà l’accordo sul tetto del debito, rischia inoltre di portare a un nuovo aumento dei tassi di interesse (prima dell’accordo di T-bils, ovvero i bot statunitensi, sono arrivati a rendere il 6%), per cui se nella riunione di giugno si sarà sicuramente una tregua, nel mese di luglio la Fed potrebbe inasprire nuovamente la politica monetaria. Non buono per i mercati azionari.

Il mercato spera nel boom dell’AI

Il mese di giugno si annuncia come quello della tregua. Prima la probabile decisione della Fed di non alzare i tassi, secondo il movimento laterale dei mercati che denota come ne rialzisti, ne ribassisti riescano ad avere il sopravvento. Infine i dati macro: la recessione probabile solo in Europa mentre negli Usa dovremo aspettare almeno un altro trimestre. Su cosa possono concentrarsi quindi gli investitori? Il tema di investimento che sta guidando i listini è l’intelligenza artificiale. Il Nasdaq ha chiuso venerdì la quinta seduta consecutiva al rialzo mentre Nvidia ha guadagnato il 30% in una sola seduta, dopo l’annuncio dei risultati trimestrali su cui ha impattato il business dell’AI in “maniera sorprendente”. Di questo passo la società che produce software per la grafica dei PC potrebbe superare la capitalizzazione di Amazon considerata invece una delle società più esposte negativamente al boom dei personal assistant. Tutti i principali opinion leader hanno espresso la propria opinione: da Warren Buffet a Bill Gates, sono concordi nel dire che siamo alla vigilia di un boom economico derivante dall’aumento della produttività legato all’uso dei personal assistant. E’ molto presto per stimare quanto sarà disruptive ma dei cambiamenti profondi, a livello sociale, economico e finanziario, ci saranno. Ma questo non vuole dire che il passaggio dall’economia digitale a quella dell’intelligenza artificiale sarà priva di problemi e rischi.

Bye, bye Metaverso?

Se l’AI sta diventando mainstream, il metaverso vive un momento particolarmente difficile. I segnali sono evidenti: rispetto al picco del 2022, le quotazioni dei terreni virtuali su alcuni dei metaversi più rinomati sono diminuite sensibilmente, in media il deprezzamento arriva al 90%. Secondo un’analisi realizzata da CoinGecko e citato da Cointelegraph, le proprietà di metaversi più popolari, come Otherdeeds, The Sandbox, Decentraland, Somnium e Voxels, abbiano subito pesanti svalutazioni nel periodo dal 1° gennaio 2022 al 24 maggio 2023. Appena un anno fa, Scenari Immobiliari, nella ricerca la “casa nel metaverso”, stimava che gli investimenti immobiliari nel metaverso, dopo l’accelerazione del 2021, nel 2022 si sarebbero attestati a circa €1,5 miliardi con la prospettiva di sfiorare €2,5 miliardi nel 2023 e superare la soglia di €3,5 miliardi nel 2025. Previsioni che oggi si rivelano molto ottimistiche. Ma come tutte le novità, il successo passa dalla capacità di adattamento e cambiamento. I colossi tecnologici e le principali economie continuano infatti a testare il potenziale del metaverso attraverso investimenti e iniziative. Apple ha infatti comunicato che presto rilascerà un headset per la realtà virtuale, che potrebbe riaccendere l’interesse globale per il metaverso. La dove Meta non è arrivata, ci riuscirà forse la società creata di Steve Jobs, che più di ogni altra big tech ha dimostrato di essere “un passo avanti”.