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Insights 26 Apr 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini si devono pesare e non contare” (Marco Tullio Cicerone)

Borse in cerca d’autore. I listini mondiali continuano a muoversi senza una chiara direzionalità in assenza di un flusso di notizie “forte” sul piano delle scelte delle banche centrali. Gli operatori si aspettano almeno un rialzo da parte della Fed (mancano meno di 10 giorni alla decisione) e due, anche robusti, da parte della Bce. Questo scenario è abbastanza nei prezzi, per cui se sino a settembre i tassi dovessero restare su questi livelli, allora non aspettiamoci grandi sussulti in Borsa. Se invece l’economia dovesse “seriamente” iniziare a deteriorarsi, cosa peraltro sempre avvenuta dopo aumenti così repentino nel corso degli ultimi 70 anni, si aprirebbero scenari da mercato toro. Nell’attesa solo fattori company specific, potrebbero smuovere gli indici dal loro torpore. E’ quello che sta accadendo in Piazza Affari, trascinata al rialzo (fatta eccezione per la seduta di ieri) dal comparto bancario: l’indice settoriale ha doppiato l’FTSE Mib nell’ultimo mese, con il riaccendersi dell’appeal speculativo sul processo di consolidamento, in primis l’operazione Unicredit e Banco Bipiemme. Negli Usa invece, a fare tremare Wall Street è sempre l’industria finanziaria: ieri il titolo First Republic è collato del 26,6%, toccando i minimi storici, dopo che nel primo trimestre l’istituto di credito ha registrato un calo dei depositi di oltre $100 miliardi nel primo trimestre, in seguito alla più grande crisi bancaria dal 2008. Al ribasso anche JP Morgan e Bank of America.

In attesa del grande giovedì

La settimana si avvicina al momento clou, ovvero giovedì quando sarà diffuso il dato sul Pil Usa nel primo trimestre, a seguire le richieste di disoccupazione, l’indice delle vendite di abitazioni, e la trimestrale di Amazon. Venerdì è invece il turno del comparto petrolifero che nel complesso vale $1 trillione di capitalizzazione. Nel frattempo oggi sarà diffuso il dato sui principali ordinativi di beni durevoli a marzo, visto in leggero calo su base annua e sulla rilevazione precedente. Sempre in giornata riporta Meta, antipasto del grande giovedì, ed anche Roche e Boeing. Una serie di appuntamenti la cui attesa sta innervosendo il mercato. Lo misura il Vix sull’indice S&P 500 salito ieri di oltre il 10%, anche se per il momento sotto la soglia psicologica dei 20 punti. Un dato che fa invece riflettere sulle prospettive dell’economia è il prezzo del petrolio, il future sul brent resta ben sotto gli $80, -5% in una settimana, che ridimensiona il +10% a un mese, conseguenza del taglio a sorpresa della produzione da parte dell’Opec +. Un annuncio che si pensava avrebbe spinto il greggio verso i $90-100 ed invece si è sgonfiato rapidamente. Pressione ribassista anche sui prezzi del gas naturale sia in Europa che in Usa.

Inizia la lunga campagna elettorale

Joe Biden, ha annunciato che si candiderà per un secondo mandato alla Casa Bianca nel 2024, testando la volontà dei cittadini statunitensi di affidargli altri quattro anni di mandato. Biden, 80 anni, è il più anziano presidente Usa di sempre, ed ha fatto il proprio annuncio in un video che apre di fatto la sua nuova campagna, e in cui dichiara che il suo compito è quello di difendere la democrazia americana. Il video si apre con le immagini dell’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 da parte dei sostenitori dell’ex presidente Donald Trump che a questo punto viene indicato come il principale avversario da battere. Il consenso per Biden è attualmente fissato al 39%, secondo un sondaggio Reuters/Ipsos pubblicato lo scorso 19 aprile. Una parte dell’elettorato è preoccupato per la sua età: alla fine di un eventuale secondo mandato avrebbe 86 anni, quasi un decennio in più rispetto all’aspettativa di vita media degli uomini statunitensi. Nel frattempo ieri è iniziato il processo civile contro l’ex presidente Donald Trump, accusato dalla scrittrice E. Jean Carroll di averla violentata nel camerino di un grande magazzino a metà degli anni Novanta. Sarà una lunga campagna elettorale che avrà un impatto su Wall Street e a cascata le Borse mondiali.