Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Là dove sei felice, sei a casa” (Proverbio tibetano)
Cresce il rally di primavera. In Europa le Borse hanno chiuso in territorio positivo la prima seduta di Borsa post festività. A Wall Street i rialzi sono 2 consecutivi. In ripresa però anche il Vix sull’indice S&P 500, +4% tra ieri e lunedì, che però rimbalza dai minimi di periodo e dopo avere perso circa il 6% la scorsa settimana. Da segnalare il Bitcoin, tornato sopra i $30mila, +80% da inizio an no, sui massimi da 6 mesi. Bene anche l’Oro, si muove stabilmente sopra la soglia dei $2mila, a dimostrazione che i mercati tornano a guardare con interesse alle attività meno esposte all’andamento dei tassi di interesse ovvero proiettati all’inizio di un trend di discesa del costo del denaro. Questa settimana il calendario macroeconomico si accende nella giornata di oggi con i dati sull’inflazione in Usa ed in particolare: l’indice dei principali prezzi al consumo nel mese di marzo, atteso in leggero calo sulla rilevazione precedente e l’inflazione vera e propria sempre a marzo che dovrebbe mostrare un deciso calo ovvero +5,2% rispetto al +6% del mese di marzo. Infine sempre oggi alle 17:00 la riunione della banca centrale del Canada e alle 20:00 la diffusione delle minute della riunione del FOMC. A fine serata avremo abbastanza elementi per modificare le aspettative sulle prossime mosse della Fed che tra poco più di 20 giorni deciderà sui tassi. Secondo i sondaggio tra gli operatori le probabilità di un aumento di 25 punti base supera il 70%, rispetto al 50% delle sedute pre-festive.
Finita la luna di Miele?
Secondo i sondaggi più recenti per la prima volta da mesi, la premier Giorgia Meloni, e il suo partito perdono terreno, mentre le opposizioni guadagnano consenso accorciando a meno del 10% la distanza tra i due principali partiti. Ma le elezioni sono lontanissime, anche a livello locale, per cui si tratta più che altro di un termometro che giova più al Governo per aggiustare la rotta, piuttosto che alle opposizioni per preparare la rivincita. Tra i principali nodi che deve affrontare il Governo entrato in carica da meno di 6 mesi, sono l’attuazione del PNRR, l’immigrazione e il rapporto il posizionamento geopolitico rispetto al conflitto Russia-Ucraina. I Mercati non sembrano per temere un ritorno dell’instabilità politica: il rendimento del BTP a 10 anni resta intorno al 4%, lo spread non si allontana dai 180 punti, e le aste di titoli di Stato fanno il tutto esaurito grazie anche a rendimenti in deciso aumento sulle aste precedenti, ma senza toccare livelli che possano mettere in dubbio la sostenibilità del debito pubblico. Giova, al nostro Paese, anche il progressivo rafforzamento del cambio euro-dollaro, tornato stabilmente sopra la soglia della parità, che impatta positivamente sul costo della bolletta energetica, e il prezzo del future sul gas alla Borsa di Amsterdam che resta di circa il 90% sotto il picco raggiunto nell’agosto dello scorso anno.
Il mattone non conosce crisi
Il rialzo dei tassi non impatterà negativamente sul mercato immobiliare. Piuttosto, il mercato sta imboccando la via per un nuovo ciclo immobiliare. Sono queste alcune delle considerazioni che emergono dall’ultimo report dell’ufficio studi Gabetti dal titolo «Casa vs Tasso. L’inizio e la fine di un nuovo ciclo immobiliare?». Per gli esperti l’andamento del mattone di questi ultimi dieci anni mostra che i cicli immobiliari si sono enormemente accorciati rispetto al passato. Il punto di partenza è che lo scenario macroeconomico presenta due condizioni che avrebbero dovuto limitare le finanze delle famiglie: da un lato, l’inflazione ha eroso il risparmio e il loro potere d’acquisto, dall’altro l’innalzamento dei tassi Euribor e Eurirs ha comportato l’incremento dei tassi d’interesse applicati ai mutui per l’acquisto della prima casa. Marco Speretta, direttore generale gruppo Gabetti: «nella prima parte del 2023, il mercato residenziale vedrà un periodo di stabilità che darà il via a un nuovo ciclo immobiliare che, nel secondo semestre dell’anno, sarà favorito dalla diminuzione dei tassi». Inoltre da una sondaggio condotto sulla rete delle agenzie affiliate a Gabetti emerge come la domanda di abitazione, rispetto al primo semestre del 2022, sia ancora in aumento per il 38% e stabile per il 37% delle agenzie.