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Insights 6 Mar 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Un momento di pazienza può scongiurare un grande disastro. Un momento di impazienza può rovinare una vita intera” (Proverbio cinese).

La settimana appena conclusa ha smentito gli allarmi delle ultime sedute di febbraio e consolidato il trend rialzista iniziato alla fine dello scorso mese di ottobre. Il dato più rilevante è il crollo della volatilità sull’S&P 500, calata del 15% in 5 sedute, a un passo dai minimi dell’ultimo anno. Altro dato importante il rialzo della Borsa di Riyad in Arabia Saudita, salita del 3,6% sulla spinta della ripresa del prezzo del petrolio, che ha riavvicinato gli 80 dollari, e del gas naturale. Dati che riflettono la ripresa economica in Cina e la tenuta di Europa ed Usa. Piazza Affari si conferma ai vertici mondiali, con un rialzo superiore al 3% nella settimana, +17,2% da inizio anno. Tra domani e venerdì il flusso di notizie a livello di banche centrali e macroeconomico sarà corposo con ricadute importanti. Martedì e Mercoledì alle 16:00 è attesa la testimonianza di Jerome Powell sulle prospettive economiche e sui recenti interventi di politica monetaria davanti alla Commissione Economica Congiunta, a Washington DC. Mercoledì alle 11:00 è invece previsto un discorso della presidente della Bce Christine Lagarde, mentre alle 14:15 il primo dato rilevante sul mercato del lavoro in Usa: la variazione dell’occupazione non agricola a febbraio attesa in deciso aumento sulla rilevazione precedete: 195mila unità da 106mila. Si prosegue giovedì alle 14:30 con le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione previste in leggero incremento sulla rilevazione precedente. Si chiude venerdì alle 8:00 con l’inflazione in Germania a febbraio: +0,8% la variazione su base sequenziale, in linea con il mese di gennaio, +8,7% su base annua. Alle 14:30 in Usa le buste paga del settore non agricolo a febbraio e alle 16:00 la disoccupazione a febbraio vista al 3,4%, sui minimi storici.

Arriva il Pil cinese

Nonostante l’intonazione positiva dei mercati il rischio geopolitico non cala. Fattore che sta condizionando negativamente anche il quadro economico, con l’inflazione che resiste nonostante il crollo del prezzo dell’energia ed in particolare in Gas. Così sino a quando il conflitto non si placherà, le uniche istituzioni in grado di prendere delle decisioni saranno le banche centrali che come abbiamo visto, non hanno la bacchetta magica ed anzi, sbagliano, come accaduto per il timing nell’inasprimento della politica monetaria, che potrebbe mettere a rischio la ripresa economica in Europa con la conseguenza di portare la stagflazione. Cina e India in questo contesto sono spettatori, e addirittura avvantaggiarsi della posizione di “neutralità” assunta nel conflitto tra Russia e Ucraina. In Cina in particolare questa settimana sarà annunciato il nuovo target di crescita del Pil. Le previsioni vedono in media un obiettivo del +5%, ma più ottimisti sono gli analisti di SocGen che si aspettano un +5,8%. In ogni caso si tratta di una buona notizia in quanto la Cina svolge un ruolo molto importante per evitare il mondo vada in recessione. Non dimentichiamo inoltre che la scorsa settimana è stato diffuso l’indice Pmi sulla manifattura cinese che ha fatto segnare il maggior rialzo da 10 anni. La fine della politica zero covid sta quindi favorendo la ripresa della mobilità di persone, merci e capitali, con impatti significativi anche all’esterno dei confini nazionali. Il rialzo del prezzo del petrolio è uno dei segnali più importanti di questa tendenza. La Borsa cinese infine mostra segni di ripresa: +7,7% l’indice di Shanghai da inizio anno, avvicinandosi al completo recupero delle perdite su base annua (-4% attualmente).

Arriva il nuovo Btp Italia

Oggi sarà emesso il nuovo Btp Italia, ovvero il Titolo di Stato con scadenza 5 anni e cedola legata all’inflazione. Si tratta della diciannovesima emissione, l’ultima datata novembre 2022 ha raccolto €12 miliardi, mentre il record è stato fatto segnare nel maggio del 2020 con €22,3 miliardi. La cedola minima provvisoria è stata fissata al 2%, la più alta, in una fase caratterizzata dal rialzo dei tassi, delle ultime emissioni (per quella del novembre 2022 la cedola era dell’1,6%). Si dovrà invece attendere sino al 9 marzo, nella quarta giornata di emissione, per conoscere la cedola definitiva, che potrà essere rivista al rialzo o confermata al 2%. Se la raccolta dovesse essere in linea con l’ultima emissione si tratterebbe di una notizia positiva che confermerebbe la fiducia nel Paese e il buon momento del nostro debito pubblico con lo spread rispetto al Bund stabilmente sotto i 200 punti, ovvero lontano dalla soglia di allarme dei 300 punti toccata prima delle elezioni politiche di settembre 2022 e nel pieno della crisi energetica. Il rendimento è quindi interessante ed attraente sempre ovviamente in una logica di portafoglio, in quanto l’inflazione è in discesa ma con degli stalli che potrebbero generare una certa volatilità anche nel comparto obbligazionario.