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Insights 18 Gen 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Famiglia. Il luogo dove siamo trattati meglio e dove si brontola di più” (John Garland Pollard)

I cinesi calano

Nel 2023 il Pil cinese crescerà del 3%, il dato peggiore da mezzo secolo ovvero dal 1976, se si esclude naturalmente l’anno dello scoppio della pandemia. Dato molto lontano dal +5,5% previsto dal Governo (e che come sappiamo è costato il posto al primo ministro uscente). La causa: la politica zero covid e la crisi del settore immobiliare. E per la prima volta anche il saldo demografico mostra un calo: nel 2022 -850mila abitanti, che però non scalfisce il dato complessivo di 1,41 miliardi di cinesi. E’ presto per parlare di inversione di tendenza, dal momento che su questo dato pesa la politica del lockdown che ha limitato le relazioni umane, ma si tratta comunque di un campanello di allarme che potrebbe spingere la Cina a fare delle aperture rispetto alla propria politica “nazionalista”. In questa prospettiva è positiva, anche per il clima economico, la dichiarazione rilasciata dal primo ministro cinese (non il presidente Xi Jinping) presente a Davos, che ha chiesto la fine della guerra fredda tra Cina e Usa. Potremmo chiamarla, la diplomazia della culla.

Il tramonto degli ultra-accomodanti

Ieri la Bank of Japan ha avviato una riunione di 2 giorni di politica monetaria. Il mercato scommette su un cambio di atteggiamento rispetto alla linea ultra-accomodante perseguita negli ultimi 20 anni. Lo yen riflette questa aspettativa e si porta sui massimi da 6 mesi. Mentre in Usa ed Europa crescono le aspettative di un’inversione di tendenza sul trend di rialzo dei tassi, in Giappone si fa una scelta diversa. Ma considerate le ampie differenze in termini di rendimento, è probabile che si tratti solo un allineamento dopo anni di ampia divergenza. Resta il fatto che saranno le previsioni di politica monetaria a guidare i mercati nel corso dell’anno. Attenzione quindi ai dati macro in uscita oggi. Alle 11:00 è atteso il dato sui prezzi al consumo della zona euro: atteso un decremento dello 0,3% su base sequenziale e del 9,2% su base annua. In Usa alle 14:30 saranno invece divulgate la statistiche per il mese di dicembre su: vendite al dettaglio di beni essenziali, indice dei prezzi alla produzione, vendite al dettaglio.

Davos rule

A Davos è in corso il World Economic Forum. Per alcuni, il principale appuntamento di networking mondiale tra la gente che conta a livello economico e politico. Per altri un tiramisù con vari strati: quello ufficiale dei meeting di alto livello, e quello delle riunioni informali e del networking dove si tessono relazioni strategiche per il futuro. Grandi assenti i leader del G7, cosa che rende meno sexy l’appuntamento 2023 presso la nota località svizzera. Tra gli spunti emersi durante le prime giornate del summit l’aggiornamento del rapporto annuale dell’Oxfam sulle disuguaglianze: dal 2020 a oggi, l’1% dei più ricchi si è accaparrato più del doppio della ricchezza globale prodotta. In aggiunta secondo una ricerca di PWC il 40% dei CEO del mondo è preoccupato che la propria azienda non sopravviverà ai prossimi 10 anni. Un pessimismo che sfiora il picco del 2008-2009. Tuttavia il 60% dei Ceo ha dichiarato che in questa prospettiva non ridurrà l’organico. La consapevolezza che nel futuro, una delle merci più rare saranno le risorse umane e quindi il movimento della demografia.