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Insights 13 Gen 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Italia popolo di santi, poeti e navigatori” (Anonimo)

Powell tiene la carte coperte. Il presidente della Fed, in occasione del proprio intervento al simposio di banchieri organizzato dalla svedese Riksbank, si è astenuto dal commentare le prospettive di politica monetaria. Per alcuni operatori non avrebbe detto nulla di gradito agli investitori anche se avesse affrontato l’argomento, per altri invece il segnale è che stia meditando sulle proprie scelte in vista di possibili cambi di rotta. Ma, per ora, solo un buon dato sull’inflazione potrebbe fare cambiare rotta alla Fed. Il trend dell’occupazione che resta incoraggiante, rappresenta in questo momento l’ostacolo più forte per le colombe. Il rapporto sui posti di lavoro Usa ha infatti mostrato come le buste paga siano aumentate oltre le aspettative, mentre la disoccupazione è scesa sotto le aspettative. Il mercato quindi inizia a prezzare l’imponderabile, che va oltre la curva dei tassi, ovvero che la Fed ceda. In questa prospettiva quindi alla positività potrebbe seguire, con un dato anche leggermente deludente, una forte negatività. Attenzione quindi al primo importante flusso di notizie relativo alle trimestrali statunitensi che iniziano oggi con JP Morgan, Bank of America, BlackRock e Citigroup.

Italia sotto i riflettori

In questo inizio di 2023 lo scenario per l’Italia pare impostato a una forte positività: spread del Btp a 10 anni sotto i 190 punti, il rendimento inferiore al 4%. Paradossale che i Titoli di Stato italiani rendano come i bond corporate di aziende domestiche: ad esempio Enel, a parità di scadenza. Il denaro sta affluendo massicciamente verso il nostro debito. Non scordiamoci però che il rendimento medio dei Btp è passato dallo 0,75% al 3,99% in 12 mesi, e anche se la duration di 6,2 anni implica tempi lunghi di trasferimento nei costi del debito, i rialzi dei tassi da parte della Bce rischiano di innescare nuove preoccupazioni sulla sostenibilità del debito pubblico.  Buone notizie anche per la Borsa: l’indice FTSE Mib punta verso i 26mila punti, contendendo alla Svezia, il ruolo di top performer da inizio anno. Che l’Italia sia, per ora, sulla cresta dell’onda, lo conferma anche la nomina di Aldo Bisio nel ruolo di chief commercial officer di Vodafone globale. Il mercato approva spingendo il titolo in rialzo del 3% dopo l’annuncio, che segue quello di Pietro Beccari, alla guida di Louis Vuitton. Avere due italiani ai vertici di società leader nel campo di moda e telecomunicazioni, settori di rilevanza globale e con elevate prospettive di crescita, è una grande soddisfazione. Ricordiamo inoltre che amministratore delegato ad interim di Vodafone globale è Margherita Della Valle, tra i candidati in corsa per la carica definitiva.

Le cripto sono come tutti gli altri

Bitcoin riprende quota 18mila dollari mentre Ftx recupera $5 miliardi di liquidità. Il riflesso che le cripto non sono asset decorrelati rispetto all’economia reale ma ciclici, ovvero esposti all’andamento della politica monetaria, con l’aggiunta che non avendo un chiaro modello di valutazione alla base, sono ancora più rischiosi. Preso atto di queste caratteristiche, per un investitore con un’elevata propensione al rischio, il fintech è quindi una prospettiva, da inquadrare però in portafoglio secondo le consuete regole di diversificazione e orizzonte temporale. Chi teorizzava invece che le criptovalute fossero la cura a tutti i mali ovvero al rendimento zero delle principali asset class, o addirittura un’alternativa al funzionamento del sistema finanziario, si dovrà ricredere.