Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno” (Albert Einstein)
Commentando l’iter della Legge di Bilancio in Parlamento la premier Giorgia Meloni si è detta fiduciosa sulla congiuntura, con l’Italia che, a suo parere, tornerà a camminare. Grazie a turismo e made in Italy, settori tradizionalmente trainanti per la crescita del Paese, Meloni cita come nell’ultimo trimestre l’Italia abbia sovraperformato, in termini di espansione del Pil, sia la Germania che la Spagna. L’ufficio studi di Unicredit segnala invece come il Belpaese abbia mostrato una capacità importante di ripresa dopo la crisi pandemica. In particolare il Pil italiano è dell’1,8% al di sopra del livello pre pandemia. Nei prossimi trimesti l’Italia conoscerà una recessione tecnica (due trimestri consecutivi al ribasso) per poi riprendersi e chiudere il 2023 con una crescita molto moderata, e trovare slancio nel 2024. Nel frattempo sulle Borse mondiali la seduta di ieri è stata molto interlocutoria in attesa delle decisioni delle banche centrali (le ultime stime indicano un 5,25% di terminal rate annunciato da Jerome Powell in conferenza stampa). Oggi attenzione al dato sull’inflazione statunitense a novembre: atteso un allentamento delle tensioni con il dato core in calo a +6,1% su base annua.
L’euro se desta
Sul mercato valutario l’euro continua a rimarere forte sul dollaro. Un movimento lento ma costante che riflette il recupero di fiducia verso la capacità della Bce di gestire con successo la politica monetaria. La tendenza dovrebbe prolungarsi anche nei prossimi mesi in quanto Christine Lagarde deve affrontare pressioni inflazionistiche maggiori rispetto agli Usa, pertanto il rafforzamento della valuta è quanto mai necessario. Non dimentichiamo infine che sinora la Fed ha alzato i tassi di 425 punti base mentre la Bce di 225, la seconda ha quindi molto più spazio di manovra lato politica monetaria. Gli acquisti sulla nostra valuta non bastano però a convincere Deutsche Bank, che nell’ultimo report incentrato sull’Europa vede un futuro cupo nel 2023. In generale, spiegano da DB, il prossimo anno sarà caratterizzato dalla stagflazione, con recessione tra il quarto trimestre 20223 e il prossimo trimestre, guidata principalmente dalla crisi energetica e dai suoi effetti su crescita, reddito reale e fiducia sul contesto economico. Gli economisti della banca tedesca si aspettano infine che i tassi rimangano al 3% da metà del 2023 a metà del 2024 con i tassi reali che saliranno ulteriormente con il calo dell’inflazione, cui seguiranno tagli graduali per tornare alla neutralità entro la fine del 2025, mentre continuerà il quantitative easing.
Borse alle grandi manovre
Microsoft ha annunciato di avere rilevato da un pool di investitori istituzionali (tra cui Blackstone), il 4% della Borsa di Londra (LSE). In cambio, la piazza finanziaria destinerà $2,8 miliardi di spese in tecnologia verso la società fondata da Bill Gates. I dati dell’LSE saranno raccolti e disponibili su Azure, la piattaforma cloud di Microsoft, inoltre i clienti della Borsa (intermediari finanziari, investitori ed emittenti) potranno utilizzare Teams per la prorpia messaggistica, aumentando il livello di competizione con Bloomberg. Saranno infine sviluppati nuovi servizi basati sull’intelligenza artificiale. Questo il succo della partnership di durata decennale tra il colosso Usa del software e il quarto gruppo mondiale delle piazze finanziarie. Non una novità: nel 2021 il Nasdaq ha siglato un accordo Amazon, mentre all’inizio di quest’anno Google ha comprato una quota di CME (la Borsa statunitense delle materie prime). L’obiettivo? Scambiare esperienza, aumentare la penetrazione sulla clientela corporate e adeguare l’industria finanziaria alle nuove forme di utilizzo dei dati.