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Insights 27 Giu 2022

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Il banchiere è uno che vi presta l’ombrello quando c’è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere” (Mark Twain)

Only the brave

De Nora arriva in Piazza Affari. In 24 ore la domanda di azioni della nuova IPO (sarebbe la nona da inizio anno sul listino milanese) ha fatto il tutto esaurito. La società attiva nel campo dell’idrogeno, di proprietà della famiglia fondatrice e partecipata anche da Snam, ha dichiarato che: “le valutazioni e il potenziale di crescita giustificano le quotazioni anche in queste condizioni di mercato”. De Nora punta a raccogliere sino a €500 milioni attraverso l’Ipo, che esprime una valutazione dell’azienda di circa €3 miliardi. Risorse che serviranno anche per la costruzione di una giga factory a Milano. Male è invece andata a Plenitude, la società del gruppo Eni attiva nella commercializzazione e vendita di energia elettrica e gas metano, ha annunciato il rinvio dell’IPO. Stessa decisione per Nucera, joint venture nell’idrogeno tra Thyssenkrupp (66%) e De Nora (34%) e ancora prima Abb che ha rinviato il listing in Svizzera della propria divisione e-mobility, ovvero che produce stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Italia flop

La raccolta del BTP Italia si ferma a €9,44 miliardi. Molto meno della precedente emissione del 2020 che era arrivata a superare i €22 miliardi. Il confronto pare drammatico per un prodotto agganciato all’inflazione. Due anni fa il contesto era completamente diverso: gli italiani erano chiusi in casa per via del lockdown, consumavano lo stretto necessario e risparmiavano per l’impossibilità di consumare. Oggi l’emissione del BTp Italia è arrivata nel mezzo di un rally dell’inflazione, sui massimi dal 1986. La ricerca di protezione dall’inflazione dovrebbe essere l’occasione business del momento, ma ciò non ha spronato a sufficienza le famiglie italiane e gli investitori professionali a mettere in portafoglio il bond.

Hard o mild landing?

Il mercato non prezza ancora la recessione ma è all’orizzonte. Questo perché al momento gli investitori pensano, come ha fatto capire lo stesso Powell, che la recessione sarà “mild” ovvero “shallow”, insomma: morbida. La ragione? La situazione patrimoniale delle imprese e delle famiglie è molto più solida rispetto a precedenti recessioni. Il fatto che i prezzi degli immobili siano sui massimi (in Usa) rappresenta una riserva di valore per le famiglie. Le imprese invece sono liquide, essendo riuscite a mettere fieno in cascina durante il lockdown. Le previsioni sono infine per un prossimo picco dell’inflazione che dovrebbe calmierare lo shock sul rialzo dei tassi.

Mattone elettorale

L’andamento dei tassi di interesse USA è da sempre molto legato al mercato immobiliare. Lo ha confermato Powell in occasione delle audizioni presso il parlamento statunitense sostenendo che volumi e transazioni immobiliari sono sotto osservazione per verificare gli effetti della politica monetaria in corso. Puntare quindi la sveglia alle 16:00 quando sarà diffuso il dato sui contratti preliminari di vendita di abitazioni a maggio: atteso un calo del 2% rispetto al -39% del mese precedente. In precedenza, alle 14:30 saranno invece diffusi i dati sugli ordinativi di beni durevoli a maggio visti stabili sul mese precedente (+0,4%). Il mese sta per finire, speriamo si porti via la volatilità lasciando il terreno a una salutare fase di consolidamento che potrebbe portare a un cambio di rotta.