Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Di stile Juventus parlano gli altri, non noi” (Gianni Agnelli)
Oggi alle 19:00 Jerome Powell parteciperà a un incontro sulle prospettive dell’economia nel 2023, l’ultimo appuntamento pubblico prima della riunione della Fed i metà dicembre. Sarà pesata ogni parola che possa dare indicazioni sulle prossime decisioni di politica monetaria. Dai minimi del 12 di ottobre i mercati hanno guadagnato il 10% (in Usa) e si apprestano a chiudere in positivo per il secondo mese consecutivo. Secondo Cathie Wood, gestore del fondo tech Ark Invest, l’inflazione ha raggiunto il picco ed anzi i prossimi dati macroeconomici potrebbero evidenziare un’inflazione addirittura “negativa” su base sequenziale. Ipotesi che dovrebbe favorire una ripresa dei titoli più “bastonati” dal rialzo dei tassi di interesse, ovvero le tecnologie che potrebbero essere quindi i winners della prima parte del 2023. Nel frattempo dopo Ftx anche Blockfi ha dichiarato bancarotta. Cresce quindi il contagio nel mondo cripto lasciando per strada 100mila clienti e $10miliardi di depositi. In questo contesto il petrolio dopo avere toccato i minimi da 10 mesi, mostra segnali di recupero in vista di un taglio della produzione dell’Opec dopo quello da 2 milioni di barili avvenuto a sorpresa circa un mese fa ma che non ha arrestato il calo delle quotazioni.
Quale futuro per la Juventus?
L’indagine in corso per falso in bilancio e le contestazioni della Consob, pesano come un macigno sulle dimissioni di Andrea Agnelli, il presidente più vincente della storia del club con 19 trofei vinti anni in 13 anni. Al suo posto, un commercialista. Sarebbe solo una rilevante notizia di cronaca sportiva, se non fosse che la società è quotata in Borsa con la conseguenza che a rimetterci sono anche i piccoli azionisti. Il titolo, sospeso più volte per eccesso di volatilità, ha chiuso in calo dell’1%. La quotazione espone un modello di business fragile, tranne rare eccezioni, a variabili che non dipendono solo dai risultati sportivi, di per se già molto volatili. Il management e la governance sono quindi messe a dura prova nel mondo del calcio. Ma non mancano i casi di successo: il Bayern Monaco. Società non quotata, il cui capitale è detenuto al 75% dai tifosi e al 25% da importanti brand industriali e finanziari tedeschi. Alla guida dell’azienda un ex manager di multinazionali e una leggenda del calcio con un master MBA in tasca. Questa società negli ultimi 10 anni non ha mai chiuso un bilancio in rosso e ottenuto successi sportivi rilevanti. Che sia questo il futuro della Juve?
Il rally ha gambe per correre?
Il 2022 è stato un anno molto difficile per creare rendimento, e questo ha spinto molti investitori a rimanere fermi, accettando le perdite o rimanendo alla finestra. Una scelta che però nel corso dell’ultimo mese non si è rivelata vincente ed anzi restano ancora tutte in piedi le condizioni per un rally di fine anno. Ciò nonostante il numero uno della Bce, Christine Lagarde abbia dichiarato che nulla indica che il picco di inflazione sia stato raggiunto, e si possa assistere addirittura a un calo nel breve termine. Lato Bce quindi le misure contenitive del caro vita, ovvero il rialzo dei tassi continueranno: la musica non cambia se non di poco. Chi avrà ragione? I mercati anticipano sempre le tendenze, ma non sempre hanno ragione. La scommessa è soprattutto su quanto accadrà negli Usa dove i segnali di rallentamento dell’economia si fanno via via più concreti: la debolezza del mercato immobiliare è solitamente un segnale anticipatore della recessione, a cui gli investitori si aggrappano per mantenere vive le speranze di una chiusura d’anno con il segno più.