Il punto sul mercato di Antonio Tognoli
Forecasts can tell you a lot about the character of those who make them; but they don’t tell you anything about the future (W. Buffet).
Dati sensibili in uscita oggi: alle 14:00 prezzi al consumo YoY di ottobre in Germania (stima 4,4% contro 4,1% di settembre), alle 14:30 sussidi alla disoccupazione WoW e GDP USA del 3 trimestre (stima +2,8% contro +6,7% del 2 trimestre). Le attese, se dovessero essere confermate, si inquadrerebbero nella ri-modulazione della straordinaria crescita economica, cui hanno fatto seguito i prezzi di tutte le assets class, post fase acuta della pandemia. Nulla da aggiungere quindi a quello che scrivevamo ieri.
La scorsa settimana ragionavamo sui settori che, più di altri, potrebbero trainare l’ulteriore crescita dei mercati azionari. Importante e strategico appare anche ragionare sui quali potrebbero essere i rischi. Il primo fa riferimento al ruolo delle aspettative e in particolare sui margini attesi. Secondo Bloomberg, nel 2019 il margine lordo medio di tutte le società quotate è stato del 31,7%, mentre nel 2021 e nel 2022 dovrebbe raggiungere il 37%. Ai prezzi attuali, i mercati sembrano quindi incorporare tassi di crescita delle vendite a marginalità lorda invariata. Non siamo tuttavia del tutto sicuri che la marginalità possa rimanere invariata. Le spinte inflazionistiche derivanti dai fattori della produzione (i.e. energia, materie prime, lavoro), potrebbero infatti agire da innesco e aprire la strada ad una flessione del margine lordo.
Il secondo rischio riguarda i titoli tecnologici. I risultati delle principali società in uscita in questi giorni sono in gran parte superiori alle stime degli analisti e dipingono un quadro favorevole alla prosecuzione della crescita dei prezzi. In realtà è una fotografia del passato e poco o nulla viene detto delle guidance future. Se è vero che il mercato tecnologico ha fatto uno scatto in avanti aiutato dalla pandemia accelerando un trend in atto da tempo, è altrettanto vero che l’intensità della spinta tecnologica tenderà a ridursi quando la pandemia ci avrà abbandonato. A questo punto i mercati dovranno fare i conti con una nuova normalizzazione che potrebbe portare ad una revisione al ribasso delle stime degli utili.
Il terzo rischio riguarda il trend dei titoli ciclici. In ripresa dai minimi del 2020 grazie al forte rimbalzo della crescita economica, i prezzi dei titoli ciclici hanno messo a segno performance importanti. Lo scenario che ha permesso la crescita dei prezzi è però in via di cambiamento e vede le banche centrali ridurre gradualmente gli stimoli monetari con l’obiettivo di non far comunque mai mancare il carburante necessario per sostenere una crescita del GDP intorno al suo potenziale (2-2.5%). Il cammino non sarà però lineare e i mercati potrebbero reagire aumentando la volatilità. Questo significa che i portafogli dovranno essere impostati seguendo una sana diversificazione.
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