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Insights 31 Mar 2022

Il punto sul mercato di Antonio Tognoli

Ogni impresa ha due, e soltanto due funzioni di base, il marketing e l’innovazione (P. Drucker).

Tasso di disoccupazione della Germania di marzo in uscita oggi alle 9:55 (stima 5%, invariato rispetto a febbraio), tasso di disoccupazione Europeo di febbraio alle 11:00 (stima 6,7% contro 6,8% di gennaio), richiesta di sussidi alla disoccupazione WoW USA (stima 200k contro 6,8% della scorsa settimana) e PMI Chicago di marzo (stima 58,6 punti contro 56,3 di febbraio). Chi più chi meno, per effetto della pandemia tutti abbiamo sperimentato il lavoro a distanza. Ma cosa succederà al lavoro in un mondo post-Covid? Sempre più numerosi sono coloro i quali credono che quelli in piena pandemia non siano altro che i primi passi dell’era del metaverso, che è già cominciata: secondo Bill Gates le riunioni di Zoom entro due o tre anni migreranno verso il metaverso. Intendiamoci, non crediamo che il metaverso sostituirà l’ufficio fisico, ma che sicuramente lo trasformerà in meglio: con Starline di Google sembra per esempio di parlare attorno a un tavolo.

Ma cosa è il metaverso e soprattutto vale la pena investirci? La parola è stata creata dallo scrittore N. Stephenson per descrivere l’ambiente virtuale in cui viveva l’avatar digitale del protagonista del romanzo Snow Crash, uscito nel 1992. Il metaverso è dunque un mondo virtuale, diretta evoluzione di Internet, fatto di esperienze, film, concerti, incontri, giochi e tutto ciò che si riesce ad immaginare in forma digitale. Pensiamo per esempio alla nostra routine quotidiana ma in forma virtuale: riunioni, incontri, pranzi, sport, fitness, film, fiere, videogiochi e acquisti saranno convertiti per essere disponibili nel nuovo ambiente 3D in via di costruzione. Meta (ex Facebook) ha presentato di recente la propria ipotesi di mondo virtuale esteso, spiegando agli utenti come sarà possibile invitare amici a casa, giocare, fare surf, incontrare i colleghi o partecipare ad un concerto senza spostarsi dal salotto di casa e in un batter d’occhio. E il team di Zuckerberg è soltanto la punta dell’iceberg tra le aziende del mondo tech e videogiochi. Sono tanti gli esempi di chi ha investito nella creazione del nuovo ambiente virtuale sperando di ricavare tanti e non virtuali profitti. Oltre a Meta, anche Microsoft, Roblox, Epic Games (Fortnite), Tencent, Alibaba e ByteDance hanno già investito milioni di dollari sullo sviluppo del progetto. L’azienda di Redmond ha per esempio già presentato Mesh per Microsoft Teams che consente di partecipare alle videochiamate in versione avatar, fornendo un senso di presenza condiviso in riunione. Tutto da qualsiasi dispositivo, senza aver bisogno di devices particolari come occhiali o visori, visto che ci penserà il cloud di Microsoft a costruire la realtà virtuale sfruttando l’intelligenza artificiale.

Non che non ci siano rischi, sociologici in primis derivanti dal rinchiudersi in un ambiente virtuale. Ma poi, chi gestirà il metaverso e chi penserà alla sicurezza degli utenti. Sono tutte domande che necessariamente dovranno trovare delle risposte. Intanto gli investimenti vanno avanti e il metaverso è già oggi una realtà, anche se gli sviluppi li vedremo probabilmente nei prossimi anni. Vale quindi la pena investirci? La risposta è che dipende dal proprio profilo di rischio. E comunque in ottica di diversificazione e quella parte di portafoglio destinata a ritorni reddituali a medio / lungo termine.