Il punto sul mercato di Antonio Tognoli 06.09.2021
Nowadays people know the price of everything and the value of nothing.
I rendimenti delle obbligazioni USA sono scesi dai loro massimi di giugno e sono ora a livelli che non si vedevano dall’inizio di febbraio. I mercati azionari continuano ad aggiornare i loro massimi e la volatilità è in crescita. Gli utili del secondo trimestre, suggeriscono che le aziende hanno bisogno di ulteriori miglioramenti reddituali per essere premiate dal mercato. La domanda quindi è se, dopo le buone performance dall’inizio dell’anno, i mercati possano continuare la loro crescita.
Nessuno ha la riposta, ma quello che possiamo fare è tenere d’occhio il PMI (Purchasing Managers’ Index), il miglior indicatore dell’economia perché misura il PIL trimestrale previsto. Comprare azioni quando il PMI è ad un punto di minimo ed è atteso in crescita è fondamentale, come si è verificato nel novembre 2020.
Le azioni tipicamente sovraperformano le obbligazioni con PMI globali superiori a 50. Oggi, il PMI USA è ai massimi da 20 anni e la crescita globale ha raggiunto un picco molto alto nel secondo trimestre. Un periodo di raffreddamento potrebbe dunque essere dietro l’angolo e quindi il ritmo di sovra performance delle azioni sulle altre asset class diminuirà. Ma poiché la crescita è, al momento, ancora inferiore rispetto ai livelli pre-Covid, c’è ancora un buon margine di manovra.
In Europa il premio sul rischio azionario è a livelli che non sono ancora coerenti con un mercato ribassista e suggeriscono che il vecchio continente dovrebbe sovraperformare gli Stati Uniti nel futuro prossimo.
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