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Insights 3 Mag 2024

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Non pentirti di quel che hai fatto, se quando lo hai fatto eri felice” (Jim Morrison)

La Fed chiede pazienza. Per la sesta riunione di fila Jerome Powell ha lasciato invariato i tassi, mantenendo la posizione “più alti più a lungo”. La buona notizia è però che il costo del denaro non sarà alzato. Un ritardo sulle aspettative del mercato quindi, non uno stallo se non addirittura un ripensamento. Il Pil Usa è comunque sui minimi da 2 anni e per questo durante la conferenza stampa Powell ha escluso che si possa manifestare la stagflazione. Tra gli obiettivi della Fed c’è infatti anche quello di favorire la crescita. Toni molto meno falco rispetto alle attese della vigilia che hanno favorito un recupero delle Borse, in particolare Wall Street. Altra buona notizia il rallentamento del quantitative tightening da giugno ovvero la Fed frenerà il passo della riduzione del bilancio. Tradotto in parole povere: +$35 miliardi al mese di maggiore liquidità sul mercato. In Europa scontato il taglio dei tassi nel mese di giungo, ma non è detto che ci saranno ulteriori manovre nei meeting successivi. L’obiettivo è evitare un’eccessiva svalutazione dell’euro soprattutto nel periodo estivo quanto in Paesi della zona euro fanno scorte di gas e petrolio, che si pagano in dollari, impattando quindi in maniera indotta sull’inflazione. La settimana dei mercati si chiude con una serie di dati macro di una certa rilevanza: alle 10:00 la disoccupazione in Italia a marzo, alle 14:30 il salario medio orario, le buste paga e la disoccupazione in Usa nel mese di aprile alle 16:00 l’indice ISM non manifatturiero negli Stati Uniti.

Torna il BTP Valore

Oggi il Mef comunicherà i tassi minimi della quarta tranche del BTP Valore che sarà offerta sul mercato da lunedì 6 maggio agli investitori retail. Le due edizioni precedenti sono state un successo, con oltre €30 miliardi di dollari di raccolta. E anche nello scenario monetario attuale ci sono le condizioni per un risultato importante. La domanda è forte. I recenti dati di Bankitalia mostrano come il peso dei BTP nel portafoglio degli italiani stia aumentando rispetto a quello degli operatori istituzionali. Investendo oggi è infatti possibile bloccare un rendimento interessante rispetto all’andamento atteso dall’inflazione nei prossimi 6 anni (ovvero la durata del Btp Valore). Attenzione quindi all’annuncio, questa sera, da parte di Fitch che rilascerà il rating sull’Italia. Le aspettative sono per una conferma del giudizio così come fatto in precedenza da Standard & Poors. In tale contesto il Sell in May ha senso? Non sempre si è verificato questo proverbio e nel mercato obbligazionario l’indicazione sembra avere meno probabilità di successo rispetto all’azionario. Difficile infatti pensare che in futuro i tassi di interesse saliranno rispetto ai livelli attuali, mentre l‘azionario è ancora sui massimi di periodo in un momento in cui l’economia da segnali di rallentamento e le politiche fiscali espansive dei Governi si stanno progressivamente esaurendo

L’Ocse vede rosa

Il world economic outlook si è aperto con un messaggio di fiducia. Nonostante le manovre monetarie restrittive, l’economia cresce anche in Italia. Dopo un modesto aumento dello scorso anno, si prevede che l’economia nazionale crescerà dello 0,7% nel 2024, con una proiezione di +1,2% per il 2025, secondo le stime dell’Ocse. Tuttavia, l’organizzazione sottolinea che l’inflazione elevata degli ultimi due anni ha ridotto i redditi reali e che la rimozione del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi Covid-19 e energetica sta mettendo pressione sui consumi privati e sugli investimenti. L’Ocse ritiene che la ripresa dei salari reali e gli investimenti pubblici correlati alla Next Generation EU contribuiranno in parte ad affrontare queste sfide, ma sottolinea che gli investimenti pubblici previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) saranno fondamentali per sostenere l’attività economica nel breve termine e stimolare la crescita nel medio termine, con il beneficio aggiuntivo di ridurre il rapporto debito/PIL. A livello dell’area dell’Ocse, si prevede una crescita del PIL dell’1,7% quest’anno, con una proiezione di +1,8% nel 2025. Per la zona euro, si stima una crescita dello 0,7% nel 2024 e +1,5% nel 2025, dopo un modesto aumento dello 0,5% nel 2023.