RETI – Cybercrime in crescita
Bruno Paneghini, presidente ed amministratore delegato di Reti S.p.A, Azienda di consulenza IT, e prima Bcorp certificata quotata su AIM Italia, ha comunicato su un articolo de Il Sole 24Ore come il 2020 sia stato un anno terribile sul tema cybercrime.
Il rapporto Clusit di marzo 2021 definisce il 2020 come l’anno peggiore di sempre in termini di evoluzione e crescita delle minacce cyber e dei relativi impatti, evidenziando un trend persistente di aumento degli attacchi, della loro gravità e dei danni conseguenti.
Nel 2017 i danni globali causati dalle minacce cibernetiche erano pari se non superiori al PIL italiano. Ipotizzando che nel prossimo quadriennio il tasso di crescita dei danni non acceleri ulteriormente, nel 2024 i danni globali generati dalle varie tipologie di minacce cyber saranno nell’ordine di grandezza del PIL della Germania, ovvero un quinto del PIL dell’Unione Europea. Per l’Italia, in questo scenario, nel 2024 le perdite potrebbero essere nell’ordine di grandezza dei 20-25 miliardi di euro.
A ciò va aggiunto il fatto che a fronte di 945 miliardi di dollari di danni generati dal solo cybercrime nel 2020, nello stesso anno la spesa globale in ICT security è stata di 145 miliardi di dollari (di cui 1,5 miliardi in Italia), ovvero che per ogni dollaro investito in sicurezza dai difensori gli attaccanti abbiano causato 7 dollari di perdite.
Gli attacchi cyber nel 2020
Nel 2020 l’incremento degli attacchi cyber a livello globale è stato pari al 12%. Gli attacchi rilevati e andati a buon fine hanno avuto nel 56% dei casi un impatto “alto” e “critico”, mentre il 44% è stato di gravità “media”. Nello specifico, nel 2020 gli attacchi cyber sono stati messi a segno prevalentemente utilizzando Malware (42%), principalmente Ransomware, seguiti da “tecniche sconosciute” (in riferimento alle quali prevalgono i casi di Data Breach, per il 20%) e Phishing & Social Engineering (15%); negli ultimi dodici mesi si registra in aggiunta una crescita degli attacchi sferrati per mezzo di vulnerabilità note (+ 10%).
Inoltre, è da tenere presente che la maggiore interconnessione tra i sistemi informativi coinvolti nella catena di fornitura espone a un rischio più alto le aziende che hanno infrastrutture IT deboli e a volte obsolete. Il report evidenzia, infatti, un incremento di attacchi veicolati tramite l’abuso della supply chain, ovvero tramite la compromissione di terze parti, il che consente poi a criminali e spie di colpire i contatti (clienti, fornitori, partner) dell’obiettivo, ampliando notevolmente il numero delle vittime e passando più facilmente inosservati.
Per leggere l’articolo completo del presidente ed amministratore delegato Bruno Paneghini, clicca qui: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2021/11/18/cybercrime-attacchi-strategia/?uuid=96_AhoaR0RI
Il nostro giudizio
Sul titolo Integrae SIM ha una raccomandazione (BUY), target €3,75 (upside potential +65%).
Per leggere il documento completo della nostra ricerca, comprensivo delle informazioni previste dalla normativa di riferimento, clicca qui:
https://integrae.it/wp-content/uploads/2021/10/reti-04.10.2021.pdf
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