Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è.” (Buddha)
I mercati azionari europei hanno chiuso in rialzo la seduta di ieri, sui massimi della giornata, recuperando dopo la chiusura debole della scorsa settimana. I settori minerari, auto e tecnologia sono stati tra i migliori performer, mentre telecomunicazioni, sanità, media e utilities hanno registrato le performance peggiori. Negli Stati Uniti, gli indici hanno chiuso positivamente in una giornata relativamente tranquilla. L’S&P 500 ha segnato un nuovo massimo storico sopra i 6.000 punti, e anche il Dow e il Nasdaq hanno registrato nuovi massimi storici, con il Russell 2000, l’indice delle mid-small cap (anche se sbilanciato sui titoli finanziari), che ha esteso i forti guadagni della settimana precedente. Le azioni legate alle politiche di Trump hanno quindi continuato a performare bene, e altri settori in evidenza includono assicurazioni, trasporti, banche, auto, carte di credito, compagnie aeree, crociere e servizi petroliferi. Tuttavia, il comparto delle Big Tech ha mostrato una performance mista, con Tesla in netto rialzo, con un guadagno di quasi il 40% nel mese. Tornando all’Europa, fanno scalpore le dichiarazioni dei funzionari della BCE sono state contrastanti. Holzmann ha sottolineato che un taglio dei tassi a dicembre non è ancora deciso, anche se i mercati scontano già la probabilità di ulteriori allentamenti. La Germania potrebbe andare incontro a elezioni anticipate prima del voto previsto per marzo, a causa delle pressioni esercitate dai partiti di opposizione, dai Verdi e dall’FDP. Un sondaggio dell’Ifo ha mostrato che la situazione degli ordini industriali in Germania sta peggiorando, con il numero più alto di aziende che riportano una mancanza di ordini dai tempi della crisi finanziaria globale. Inoltre, i negoziati tra l’UE e la Cina sui dazi per i veicoli elettrici hanno fatto pochi progressi.
Prospettive per i Mercati Europei e Americani
Le prospettive per le azioni europee rimangono sfidanti. JPMorgan prevede che l’EuroStoxx 50 rimanga in una fascia laterale, mentre l’S&P 500 continua a mostrare una crescita più robusta. Finora, il STOXX 600 (indice europeo per eccellenza) è aumentato solo del 7% quest’anno, a confronto con il +25,7% dell’S&P 500. I timori riguardano le prospettive di crescita più deboli e l’incertezza geopolitica, in particolare per il rischio di nuovi dazi. Tuttavia, Goldman Sachs ritiene che alcune aziende europee potrebbero beneficiare di un dollaro forte e di una significativa esposizione al mercato statunitense, sfruttando tagli fiscali e politiche di deregolamentazione. Sebbene vi sia un ottimismo legato alla fine dell’incertezza elettorale e alla stagionalità favorevole, permangono preoccupazioni per le possibili conseguenze delle politiche di Trump, come tariffe e restrizioni migratorie, che potrebbero aumentare le pressioni inflazionistiche e influenzare il ciclo di allentamento della Fed. Il percorso di minor resistenza per i mercati USA sembra orientato verso un rialzo dopo le elezioni, grazie allo smantellamento delle coperture downside, al calo dell’indice VIX e all’entusiasmo degli investitori. Le valutazioni azionarie rimangono elevate: negli ultimi due anni, le previsioni sui P/E delle azioni USA sono aumentate del 40%, con l’MSCI World ex-US che mostra un premio vicino al 60%. Questi elementi potrebbero influenzare i mercati, soprattutto in vista delle nuove priorità dell’amministrazione statunitense e dei rendimenti obbligazionari in aumento.
Criptorally
Il governo italiano potrebbe fare un passo indietro sull’aumento della tassazione sulle plusvalenze da criptovalute previsto nella legge di bilancio. Nei giorni scorsi, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva già accennato a una possibile revisione della misura, e ora arriva un emendamento presentato dalla Lega, il cui primo firmatario è il deputato Giulio Centemero, tra i più attivi in Parlamento per promuovere lo sviluppo del mercato dei capitali in Italia. Il testo dell’emendamento propone di abolire l’aliquota sulle criptoattività al 42%, riportandola al 26% (in linea con la tassazione sulle attività finanziarie) e di istituire un tavolo permanente con le principali associazioni di prestatori di servizi di cripto-attività, fornitori di servizi di asset virtuali e associazioni dei consumatori. Questi sviluppi arrivano in un contesto di grande entusiasmo per il Bitcoin, che ha raggiunto un nuovo massimo storico superando la soglia degli $82.000. La recente vittoria elettorale di Donald Trump ha alimentato l’ottimismo sul mercato, dato il suo noto favore verso gli asset digitali. Durante la campagna elettorale, Trump ha promesso di trasformare gli Stati Uniti nella capitale mondiale del Bitcoin e ha persino usato la criptovaluta per pagare un hamburger, simbolo della sua apertura verso le nuove tecnologie finanziarie.