Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Fare e disfare è tutto un lavorare” (Proverbio milanese)
Il 13 e 14 dicembre sono le date da segnare sul calendario: nel primo caso saranno diffuse le statistiche sull’inflazione in Usa a novembre (dopo che ottobre aveva stupito in positivo), nel secondo si terrà la riunione della Fed. Il ritorno del pessimismo in questo inizio dicembre pare eccessivo: -4% il Nasdaq, che ha cancellato il mini rally post discorso di Powell. Il brent tratta infatti sui minimi da gennaio 2022, sotto gli 80 dollari. Il segnale che l’economia sta andando verso una recessione. Una prova arriva dalla Cina (il maggiore importatore netto di greggio al mondo) la cui domanda di oro nero, nonostante l’allentamento del lockdown, resta debole, mentre l’offerta di greggio, è addirittura in crescita. Ricordiamo poi che durante le recessioni i prezzi del petrolio tendono ad andare verso i prezzi marginali di produzione ovvero ai $60 al barile. Manca poco quindi. Visione condivisa da Citigroup che si aspetta un leggero recupero delle quotazioni all’inizio del prossimo anno, ma i prezzi si dovrebbero mantenere sotto i $90 in media, mentre per la fine del 2023 il greggio dovrebbe rimanere sotto pressione ovvero intorno ai $70 al barile. Alla base di questa visione l’accordo politico tra Cina ed Arabia Saudita, per calmierare i prezzi allo scopo di aiutare il gigante asiatico ad uscire dalla crisi dovuta ai lockdown. Più ottimista Bank of America che vede le quotazioni del WTI a 100$ nel 2023.
Chi va piano…
C’è il rischio dell’esercizio provvisorio? Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti ha lanciato l‘allarme in occasione di un’audizione in Parlamento durante l’esame della Legge di Bilancio. Il Governo è entrato in carica durante la sessione di bilancio e ha fatto il possibile, secondo il Ministro, per scrivere una “buona” Legge di Bilancio. Le critiche non sono mancate, non solo dalle opposizioni, ma soprattutto dalla Banca d‘Italia sull’uso del contante e le sanatorie fiscali. Giorgetti ha dichiarato però che nel 2023, la recessione sarà soft e l’Italia si riprenderà in fretta. Piazza Affari ci spera, e nonostante la volatilità delle ultime sedute, non sembra ancora soffiare vento di crisi. Ricordiamo infatti che oltre il 50% delle aziende italiane che hanno presentato i conti trimestrali, hanno battuto le attese e il 42% ha rivisto al rialzo i target di profitto del prossimo anno. Ma rimangono preoccupazioni importanti a livello geopolitico, con settori molto esposti come quello bancario, dove il Credit Suisse, ancora in fase di ristrutturazione, potrebbe creare una reazione a catena sui bilanci.
La battaglia ESG di Bluebell
L’amministratore delegato di BlackRock, Larry Fink, è stato invitato a dimettersi dall’investitore attivista Bluebell Capital per la presunta “ipocrisia” della società nei confronti dei messaggi ambientali, sociali e di governance (ESG). In una lettera indirizzata a Fink del 10 novembre scorso, Bluebell ha espresso preoccupazione per il rischio di reputazione (incluso il greenwashing) a cui BlackRock, sotto la guida di Fink, avrebbe irragionevolmente esposto la società. Il fondo attivista Bluebell, con sede a Londra e circa $250 milioni di asset in gestione, che detiene una piccolissima quota di BlackRock, ha già preso di mira in passato aziende del calibro di Richemont e Solvay. Gli investitori sono sempre più attenti alle pratiche ESG messe in atto da parte delle società quotate e vedono positivamente quelle che hanno fatto la scelta di trasformarsi in Società Benefit e B Corp. Una asset class presente anche sul listino Europext Growth Milan, che vanta una decina di società con queste caratteristiche tra le quali ricordiamo Reti Spa, tra i principali player italiani nel settore dell’IT Consulting, prima società benefit quotata ad aver ottenuto la certificazione B Corp.
-
Reti
Torna a Reti