
| Nel primo semestre del 2025, il valore della produzione di Aton Green Storage si è attestato a € 2,53 mln, registrando una contrazione del -75,3% rispetto ai € 10,23 mln dell’1H24A. Il risultato riflette un contesto di mercato ancora debole, in cui la domanda nel comparto storage residenziale continua a risentire della fine degli incentivi fiscali straordinari e dell’assenza di un quadro normativo stabile capace di stimolare nuovi investimenti. L’intero settore nazionale R-BESS ha mostrato un rallentamento diffuso, legato all’incertezza sull’effettiva attuazione dei nuovi strumenti di sostegno e dei contributi pubblici destinati alle tecnologie di accumulo e alle Comunità Energetiche Rinnovabili, con un conseguente atteggiamento attendista da parte degli operatori e un forte calo dei volumi installati nel periodo. Guardando alla scomposizione dei ricavi, la maggior parte deriva da vendite in Italia verso installatori e gruppi di acquisto, con una quota che deriva da mercati UE ed Extra UE. Restano invece sostanzialmente ferme le forniture alle multiutility, tradizionalmente una componente rilevante per il Gruppo. La linea di business Storage si attesta all’86,2%, registrando una contrazione del 67,8% rispetto all’1H24A. Il calo riflette il rallentamento della domanda domestica, lo slittamento di alcune commesse significative e la prolungata incertezza normativa che ha frenato gli investimenti nel settore. Il Gruppo sta rivedendo la propria strategia commerciale per rafforzare la presenza sul mercato e ampliare la base clienti; La linea Industriale si attesta al 13,8% nell’1H25A, in calo del 50,2%, mostrando tuttavia una maggiore tenuta rispetto al business principale grazie ai rapporti consolidati con clienti storici, pur risentendo del rinvio di alcune nuove commesse ancora in fase di definizione. La linea di Efficientamento Energetico nell’1H25A annulla il proprio peso sui ricavi del Gruppo, a seguito della conclusione dei progetti avviati negli esercizi precedenti. Il comparto è attualmente oggetto di una profonda riorganizzazione, finalizzata ad adattare le competenze e il modello operativo alle nuove dinamiche del mercato e alle opportunità legate ai bandi pubblici. Il calo si registra, oltre che nel mercato italiano, anche nelle vendite nel resto Europa, dove si registra una riduzione dei volumi riconducibile al rallentamento temporaneo dei flussi commerciali con alcuni clienti strategici. Al contrario, nel mercato extraeuropeo Aton ha evidenziato un incremento delle vendite, sostenuto dall’avvio di nuove collaborazioni commerciali in aree ad alto potenziale e dall’introduzione di prodotti adattati alle esigenze locali. Parallelamente, ATON continua a sviluppare progetti strategici legati alle Comunità Energetiche Rinnovabili e al segmento C&I (Commerciale e Industriale), che nel medio termine potrebbero beneficiare dei contributi previsti dal PNRR e rappresentare un fattore di rilancio per la crescita futura. A seguito di tali dinamiche e di una diminuzione dei costi meno che proporzionale al calo dei volumi, l’EBITDA passa da € -0,23 mln nell’1H24A a € -2,35 mln nell’1H25A, con un EBITDA margin ampiamente negativo del -92,8% (-2,2% nell’1H24A). Similmente, l’EBIT, dopo ammortamenti e svalutazioni per € 0,87 mln, si attesta a € -3,22 mln, mentre il Net Income si attesta a € -3,75 mln rispetto ai € -1,95 mln nell’1H24A. A livello patrimoniale, la NFP evidenzia un lieve miglioramento, passando da € 20,50 mln di debito al 31 dicembre 2024 a € 20,39 mln di debito al termine dell’1H25A, grazie a una gestione prudente del capitale circolante e al contenimento degli approvvigionamenti. Parallelamente, proseguono gli investimenti in ricerca e sviluppo, che continuano a rappresentare un pilastro strategico per la crescita del Gruppo. Le attività si concentrano su tre principali direttrici: lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate rispetto alle generazioni precedenti, la ricerca industriale e sperimentale nel campo energetico e digitale e l’innovazione dei processi produttivi finalizzata ad accrescere l’efficienza e la flessibilità operativa. L’obiettivo è quello di rafforzare il posizionamento competitivo di Aton nel mercato dell’accumulo energetico e di anticipare l’evoluzione tecnologica nei segmenti residenziale e industriale. Riguardo al futuro, il Gruppo mira a rilanciare la crescita attraverso il rafforzamento delle linee di business Storage e Industriale, puntando su nuovi prodotti e soluzioni C&I, sul consolidamento della presenza in Italia e all’estero e su investimenti mirati in innovazione tecnologica e digitale, con lo sviluppo di brevetti, algoritmi predittivi e il potenziamento dell’infrastruttura IT. L’andamento negativo del mercato BESS residenziale sembra però destinato a proseguire almeno fino all’inizio del 2026. La fine del Superbonus 110,0% e il progressivo ridimensionamento della detrazione hanno prosciugato il principale driver della domanda; il Bonus Casa al 50,0% garantisce ancora una detrazione IRPEF ma è anch’esso destinato ad esaurirsi riducendo ulteriormente l’attrattività economica. Altre misure, come appunto il ContoTermico 3.0, finanziano i sistemi di accumulo solo se installati con la sostituzione dell’impianto di riscaldamento, con contributi limitati al 20,0-35,0% delle spese, mentre le Comunità Energetiche Rinnovabili richiedono lunghissimi tempi per raggiungere l’operatività. Con un quadro normativo incerto e frammentato, tanti potenziali acquirenti rinviano le decisioni, come già notato dalla Società nel secondo semestre 2024 e nel primo semestre 2025. Oltre alla mancanza di incentivi chiari e stabili, pesano la modesta riduzione dei costi delle batterie e la percezione di tempi di rientro lunghi. È quindi verosimile che la domanda rimanga debole anche oltre il 2026 se non interverrà un nuovo meccanismo di supporto o una significativa diminuzione dei prezzi di mercato. In questo contesto, prevedere i risultati economico‑finanziari delle società del settore è particolarmente difficile: i volumi di vendita dipendono in larga misura da provvedimenti governativi (detrazioni, contributi PNRR, tariffe CER) che possono essere modificati o ritardati; persino strumenti annunciati, come il Conto Termico 3.0 o le nuove aste MACSE per accumuli, hanno ancora regole attuative in evoluzione. Di conseguenza, vista la scarsa visibilità sull’orizzonte degli incentivi e sulla difficoltà di proiezione di ricavi, margini e investimenti, sospendiamo la raccomandazione sul titolo ATON, ponendo valutazione dell’equity value, target price e profilo di rischio Under Review. |