Home / Research / BREAKING NEWS
Research, Breaking news 7 Ago 2025

BREAKING NEWS

Nel comunicato stampa del 31 luglio 2025, Kruso Kapital ha reso nota l’approvazione dei risultati consolidati semestrali, mostrando un andamento positivo influenzato in parte anche dal contributo della controllata portoghese Crédito Economico Popular – CEP, consolidata integralmente da novembre 2024 e quindi non inclusa nei risultati semestrali dello scorso anno. 

I risultati sono pubblicati nel contesto dell’annuncio, il 29 giugno 2025, di un’offerta pubblica di acquisto (OPA) totalitaria promossa da Banca CF+ su Banca Sistema, società controllante di Kruso Kapital. Come ripreso nella nostra nota del 1 luglio, l’operazione prevede il pagamento di parte del corrispettivo mediante l’assegnazione di azioni Kruso, che rappresenta quindi uno degli strumenti rilevanti e strumentali all’esito dell’offerta; il 22 luglio, inoltre, Banca CF+ ha depositato presso la Consob il prospetto informativo dell’OPA. L’iniziativa ha ovviamente carattere straordinario ed è partita inoltre a semestre concluso, e non ha quindi influenzato l’attività operativa nè i risultati economico-finanziari del periodo, che riflettono il perimetro al 30 giugno. Kruso Kapital continua ad operare in piena autonomia gestionale, nel quadro di un posizionamento definito all’interno del gruppo Banca Sistema. 

Relativamente all’attività operativa, il margine di intermediazione è aumentato del 50,3% su base annua, attestandosi a € 17,27 mln rispetto a € 11,49 mln del primo semestre 2024, grazie al contributo di CEP e del credito su pegno, sostenuto da maggiori impieghi e marginalità, al maggior apporto delle commissioni d’asta e, in misura residuale, al risultato netto di una Credit Linked Note valutata al fair value. 

Il margine di interesse è cresciuto del 41,4% rispetto al primo semestre dell’anno scorso, raggiungendo € 6,62 mln, beneficiando dell’incremento degli interessi attivi per effetto di volumi più elevati e migliori margini. Questi elementi hanno più che compensato l’effetto negativo del premio legato al portafoglio acquisito a gennaio 2025, pari a € -0,40 mln, dell’impatto della PPA, pari a € -0,60 mln, e dei maggiori interessi passivi, comunque contenuti grazie alla discesa dell’Euribor 3M che ha permesso di abbassare i costi di raccolta. Le commissioni nette sono aumentate del 55,6% rispetto al valore di € 6,82 mln nel 1H24, raggiungendo € 10,60 mln, spinte dalla crescita degli impieghi e dal maggiore apporto delle aste del pegno e dal numero più elevato di lotti trattati. Tutte e tre le voci sono state sostenute anche dalle sinergie derivate dal consolidamento della controllata portoghese CEP.

Nel 1H25 i costi operativi si sono attestati a € 10,58 mln, in crescita del 29,7% rispetto al valore di € 8,16 mln del 1H24, trainati principalmente dall’aumento delle spese per il personale connesse all’ingresso di CEP nel perimetro di consolidamento, che ha portato il numero di dipendenti da 95 a 145 unità al 30 giugno. Le spese amministrative sono aumentate di € 1,30 mln, riflettendo da un lato il contributo di CEP, pari a € 0,40 mln, e dall’altro i maggiori costi sostenuti in Italia per consulenze straordinarie, tra cui quelle relative all’emissione della Credit Linked Note, nonché 
per maggiori spese IT, pari a € 0,30 mln, e altri costi di funzionamento. 

La variazione delle rettifiche di valore nette su attività immateriali è riconducibile in larga parte alla contabilizzazione di una quota del premio, pari a € 0,30 mln, relativo al portafoglio acquisito a gennaio 2025, e in misura minore all’iscrizione del marchio CEP a seguito del processo di PPA.

L’EBT di periodo si attesta a € 6,81 mln, in crescita di oltre il 100,0% rispetto al valore di € 3,25 mln registrato nel 1H24, grazie ad un aumento più che proporzionale dei ricavi rispetto ai costi, e include un provento non ricorrente € 0,20 mln (utili da partecipazioni) derivante dal rilascio di parte del debito legato all’earn-out contrattualizzato nell’acquisizione di Kruso Art, a seguito di un accordo con i precedenti soci.

Il Net Income si attesta a € 4,39 mln, più che raddoppiato rispetto al 1H24, grazie al miglioramento della gestione operativa e al contributo di utili da partecipazioni. 
Questi effetti positivi hanno più che compensato l’impatto negativo derivante dal rilascio della PPA, che ha inciso per € -0,45 mln al netto delle imposte. Quest’ultima componente riflette l’assorbimento del fair value dei crediti verso clientela per € -0,57 mln, l’avvio dell’ammortamento del marchio di CEP per € -0,03 mln e maggiori imposte per € -0,15 mln connesse alle passività fiscali iscritte. Escludendo tali componenti, il Net Income adjusted sarebbe pari a € 4,70 mln.

A livello patrimoniale, l’attivo al 30 giugno 2025 ammonta a € 212,03 mln, in crescita del 4,0% rispetto al 1H24, trainato principalmente dai crediti verso clientela, pari a 
€ 152,80 mln, riconducibili all’attività di credito su pegno. Gli avviamenti ammontano complessivamente a € 40,10 mln e riflettono principalmente le operazioni straordinarie completate negli ultimi anni: € 28,40 mln relativi all’acquisizione del ramo d’azienda Pegno ex IntesaSanpaolo, € 1,20 mln derivanti da Kruso Art ed € 10,50 mln da CEP, in calo rispetto agli € 11,50 mln precedenti per effetto della conclusione del processo di allocazione definitiva del prezzo (PPA). In particolare, l’allocazione definitiva dell’acquisizione di Pignus – Crédito Económico Popular ha comportato la rideterminazione dei crediti verso clientela per € 1,10 mln, l’iscrizione di attività immateriali per € 0,40 mln, il riconoscimento di imposte differite per lo stesso importo e una riduzione dell’avviamento per € 1,09 mln.

A seguito della nuova classificazione dei crediti introdotta a inizio 2025, € 28,90 mln dei crediti netti, su un totale di € 152,30 mln al netto della PPA, risultano classificati come deteriorati al 30 giugno 2025, rispetto a € 0,50 mln a fine 2024. In dettaglio, i crediti scaduti deteriorati ammontano a € 22,40 mln (assenti al 31 dicembre 2024), mentre le inadempienze probabili sono pari a € 6,50 mln, rispetto a € 0,50 mln dell’anno precedente, di cui € 0,40 mln relativi a posizioni oggetto di sequestro o blocco da parte dell’Autorità Giudiziaria. La diversa classificazione non riflette un peggioramento del profilo di rischio, che resta contenuto grazie alla struttura del credito su pegno, il cui recupero avviene tramite aste pubbliche dei beni dati in garanzia. Nonostante l’impatto della prima adozione della nuova policy di credito nel primo trimestre, il Cost of Risk si mantiene su livelli molto bassi, pari a circa 10 bps al 30 giugno 2025.

Le attività immateriali risultano in crescita rispetto all’anno precedente per effetto della contabilizzazione di parte del premio legato al portafoglio crediti acquistato a gennaio 2025, al netto della quota ammortizzata nel periodo, e per le variazioni sugli avviamenti e marchi conseguenti alla conclusione del processo di PPA.

Sul fronte delle passività finanziarie, valutate al costo ammortizzato, i debiti verso la clientela ammontano a € 8,40 mln e riflettono i sopravanzi d’asta non riscossi, che restano in bilancio per cinque anni prima di essere trasformati in sopravvenienze attive. I debiti verso banche includono finanziamenti per circa € 41,00 mln, per il 69,0% erogati da Banca Sistema e per la parte restante da sei altri istituti. Le passività finanziarie designate al fair value si riferiscono all’emissione, nel secondo trimestre 2025, di una Credit Linked Note da € 2,00 mln, avente come sottostante parte del portafoglio di crediti su pegno garantiti da oro.

Il Patrimonio Netto al 30 giugno 2025 ammonta a € 53,87 mln, in aumento rispetto ai € 49,46 mln di fine esercizio 2024. I fondi propri su base individuale si attestano a € 23,00 mln, con un Total Capital Ratio pari al 23,6%, in crescita rispetto al 20,4% del 31 marzo 2025 e al 22,0% di fine anno. Il miglioramento è ascrivibile principalmente all’utile di periodo e, in misura minore, alla lieve contrazione degli RWA, che passano da € 100,40 mln al 31 marzo 2025 a € 97,50 mln al 30 giugno, anche per effetto della riduzione delle esposizioni deteriorate. Si segnala che il TCR risulta ampiamente superiore al minimo regolamentare.

In conclusione, il contesto favorevole dei tassi ha sostenuto nel primo semestre il contributo del credito su pegno, componente centrale della generazione di ricavi del Gruppo. Per il resto del 2025 si prevede stabilità del prezzo dell’oro, mentre la Società si attende una crescita degli impieghi in Italia, anche tramite nuove acquisizioni di portafogli, e un rafforzamento delle attività in Grecia e Portogallo. Le controllate PP Grecia e Kruso Art restano in fase di sviluppo e, data la volatilità del settore in cui opera quest’ultima, non si prevede un apporto positivo al risultato netto consolidato. Inoltre, a partire dal 2026, l’oro non da investimento non sarà più considerato garanzia ammissibile per la mitigazione del rischio di credito ai sensi della CRR III. Infine, in caso di change of control legato all’OPA su Banca Sistema, Kruso Kapital rileverà a conto economico un impatto non ricorrente stimato in € 0,70 mln, relativo a piani LTI e patti di retention.

I risultati positivi del primo semestre 2025 confermano la solidità del business e la qualità della governance della Società. In attesa di valutare gli sviluppi futuri dell’operazione di OPA lanciata da Banca CF+ verso Banca Sistema, azionista di maggioranza di Kruso Kapital, conferiamo la raccomandazione Under Review.
Leggi il pdf