Il punto sul mercato di Integrae SIM
“L’energia e la persistenza conquistano tutte le cose” (Benjamin Franklin)
La Borsa se desta. Per la seconda seduta consecutiva l’indice delle blue chip Piazza Affari ha chiuso in territorio positivo portandosi ben sopra la soglia dei 21mila punti. Purtroppo L’FTSE Mib tratta ancora circa il 30% al di sotto dei massimi del 2022 toccati nel mese di gennaio. Un movimento che sorprende se consideriamo che ieri è stato diffuso il dato sull’inflazione preliminare di settembre in Italia che ha evidenziato un rialzo dello 0,3% mese su mese, +8,9% anno su anno, trainata dai beni alimentari con il carrello della spesa cresciuto del 10,9% su base annua, non succedeva dal 1983. Una mano per calmierare i prezzi dovrebbe arrivare nel fine settimana (giovedì e venerdì) dalle decisioni che il Consiglio Europeo prenderà rispetto alle proposte della commissione europea sull’energia. La proposta è l’obbligo di acquisti congiunti di gas per almeno il 15% dei quantitativi necessari a tenere pieni gli stoccaggi. Ad oggi, secondo i dati europei Gie-Agsi aggiornati al 14 ottobre, la media di riempimento degli stoccaggi è del 91%. L’Italia è ben posizionata con circa il 95%. Market mover della seduta di oggi saranno i dati in arrivo dalla Germania ovvero la rilevazione ZEW del sentimento sull’economica tedesca a ottobre vista a -65,7 punti, in peggioramento rispetto alla rilevazione precedente. In serata è previsto un discorso di Schnabel, componente del direttivo della Bce.
Trimestrali Usa sugli scudi
La stagione delle trimestrali Usa è iniziata sotto i migliori auspici. Il mercato ha reagito positivamente dopo che Bank of America ha battuto le aspettative grazie all’aumento del reddito netto da interessi legato al rialzo dei tassi. La dimostrazione che non tutto il “male” della politica monetaria restrittiva della Fed, viene per nuocere. Uno dei maggiori istituti di credito statunitensi, ha riportato un utile per azione di $0,81 rispetto alle stime di $0,78 e ricavi per $24,5 miliardi rispetto a una previsione di $23,56 miliardi. Ciò nonostante $378 milioni di accantonamenti sul portafoglio crediti, e grazie ad un incremento degli impieghi del 12% nell’ultimo anno. Utili per azione sopra le attese anche per la casa di brokeraggio The Charles Schwab che però ha deluso sul fronte dei ricavi. I titoli finanziari stanno nel complesso confermando le stime degli analisti. Questa settimana più di 60 società dell’S&P 500 presenteranno gli utili, tra cui Netflix Inc, Procter & Gamble Company e Goldman Sachs Group Inc.
Rally tattico negoziabile
Secondo Morgan Stanley la pressione alla vendita sui titoli azionari statunitensi potrebbe attenuarsi, almeno nel breve termine, aprendo la strada a un mini rally. La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno registrato un ulteriore aumento dell’inflazione (IPC) ma questo tipo di dato è tra quelli più retroattivi e ci dice poco sul futuro. Il responsabile delle strategie azionarie della banca d’affari Usa, spiega come l’inflazione abbia già raggiunto il proprio picco e potrebbe scendere rapidamente l’anno prossimo, con i confronti che diventano via, via più difficili. Questo farebbe propendere la Fed per un abbassamento dei tassi, che potrebbe essere di supporto per le azioni fino a quando gli utili non verranno tagliati ovvero non arriverà una vera e propria recessione. L’esperto conclude sostenendo che l’analisi tecnica in questo momento ha il sopravvento rispetto ai fondamentali. La storia dimostra inoltre che le recessioni dei profitti sono lente a manifestarsi e per questo negli ultimi mesi del 2022 potrebbe manifestarsi un “rally tattico negoziabile”.