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Insights 4 Dic 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

«Il futuro arriva sempre troppo presto per chi non è preparato» (Pericle)

Le borse europee si avviano a un avvio tonico: Euro Stoxx 50 +0,5%, FTSE 100 +0,3%, DAX +0,6%, CAC +0,3%, dopo la seduta di ieri piatta e povera di catalizzatori. Il mercato resta in modalità attesa, con gli investitori concentrati sui prossimi eventi legati all’intelligenza artificiale e soprattutto sulla riunione della Federal Reserve della prossima settimana. Le aspettative di un taglio dei tassi a dicembre continuano a sostenere il sentiment. Da segnalare un segnale positivo proveniente dal Giappone, dove l’asta del titolo trentennale ha registrato la domanda più elevata dal 2019. Sul fronte europeo, le ultime indicazioni delle case d’investimento restano costruttive: stabilizzazione degli indici PMI, programmi di riacquisto azionario e un calendario macro scarico contribuiscono a mantenere il clima favorevole. In arrivo gli indici PMI delle costruzioni, le vendite al dettaglio dell’Eurozona e il sondaggio mensile della Bank of England. UniCredit prevede una crescita degli utili per azione del 10% nel 2026, leggermente sotto il 12% stimato dal consenso, ricordando come il PMI manifatturiero sotto quota 50 fino a metà 2025 abbia alimentato revisioni al ribasso soprattutto nei settori ciclici.

Il mercato USA guarda a occupazione, IA e Fed

A Wall Street la seduta di mercoledì si è chiusa in positivo: Dow Jones +0,86%, S&P 500 +0,30%, Nasdaq +0,17%, Russell 2000 +1,91%, con tutti gli indici leggermente positivi anche su base settimanale. Il movimento non è stato legato a un singolo catalizzatore, quanto a un mix di fattori attesi: prossime giornate decisive per l’IA, attesa per la Fed e stabilizzazione dei tassi, della volatilità e delle criptovalute dopo il nervosismo di inizio mese. Segnali contrastanti dall’ecosistema tecnologico, con Microsoft sotto pressione dopo indiscrezioni su obiettivi di vendita più bassi per il software IA (poi smentite) e Marvell in forte rialzo grazie a prospettive migliori nel settore dei data center. Lato macro, un nuovo indebolimento del mercato del lavoro, con il calo inatteso delle buste paga private rilevato da ADP, ha rafforzato la narrativa per un taglio dei tassi a dicembre, mentre il settore dei servizi negli Stati Uniti ha mostrato la miglior lettura degli ultimi mesi. Il sentiment resta comunque sostenuto da fattori stagionali positivi e da una minore pressione da parte degli investitori sistematici.

USA, nuovi segnali di indebolimento del mercato del lavoro e rischio disoccupazione in aumento

Il quadro occupazionale americano continua a mostrare crepe sempre più evidenti. Le imprese statunitensi hanno tagliato 32.000 posti di lavoro a novembre nel settore privato, secondo i dati ADP, contro attese di un aumento di 10.000. È il quarto calo negli ultimi sei mesi, con la disoccupazione salita al 4,4%. Le aziende con meno di 50 dipendenti hanno registrato il peggior dato dal maggio 2020, con 120.000 posti tagliati in un solo mese, mentre quelle più grandi hanno mantenuto o aumentato gli organici. La chief economist di ADP ha parlato di un mercato del lavoro che risente di consumatori più prudenti e di un quadro macro incerto. A complicare il quadro, anche alcuni grandi gruppi come Apple e Verizon hanno annunciato licenziamenti o piani di riduzione del personale, aumentando il rischio di un ulteriore peggioramento nelle prossime settimane.