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Insights 4 Nov 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

«L’equilibrio è la forma più alta della saggezza.» (Eugenio Montale)

Le borse europee hanno iniziato la settimana miste: STOXX 600 invariato, FTSE -0,2%, DAX +0,7%, CAC -0,2%, FTSE Mib +0,11%. La stagione delle trimestrali europee mostra un quadro eterogeneo ma con spunti incoraggianti: oltre il 40% delle società ha già pubblicato i risultati, registrando utili superiori alle attese del 3%. Le banche si confermano protagoniste, con sorprese positive tra il 5 e il 23% per Standard Chartered, ING e Deutsche Bank. Bene anche tecnologia, energia e materiali, mentre il real estate continua a soffrire.

Secondo Barclays, il tono del trimestre è ottimistico, con i settori ciclici che hanno registrato la migliore performance dal 2023. Le imprese si dicono fiduciose sull’impatto positivo dell’intelligenza artificiale e minimizzano gli effetti dei dazi. Le revisione degli utili stanno migliorando, e il broker prevede ulteriore spazio al rialzo. Goldman Sachs, al contrario, evidenzia come le aspettative fossero già molto basse e che la crescita effettiva sia stata modesta (+1%). JPMorgan resta più costruttiva, prevedendo una fase di stabilizzazione per l’Eurozona sostenuta da stimoli fiscali tedeschi e condizioni di credito più favorevoli, delineando uno scenario “Goldilocks” di inflazione moderata e crescita graduale.

Wall Street sostenuta da M&A e tecnologia

A Wall Street, la seduta di lunedì è stata contrastata: Dow -0,48%, S&P 500 +0,17%, Nasdaq +0,46%, Russell 2000 -0,33%. Ma gli indici principali hanno comunque proseguito la serie positiva, con S&P e Nasdaq in rialzo per la terza settimana consecutiva. Il mercato ha mostrato ampiezza negativa per la quarta volta in cinque giorni, segno di concentrazione dei rialzi nei titoli a maggiore capitalizzazione.

Il sostegno è arrivato da nuove operazioni di M&A e da partnership nel campo dell’AI, mentre i dati dell’ISM manifatturiero di ottobre hanno sorpreso in positivo su nuovi ordini ed occupazione, alimentando la narrativa di una macro resiliente. Tuttavia, il tono più restrittivo della Fed ha moderato l’entusiasmo: la probabilità di un taglio dei tassi a dicembre è scesa al 65%, mentre le attese di riduzioni cumulative entro il 2026 si sono ridotte a 68 punti base da 75 la settimana precedente. Le spinte rialziste restano legate a utili robusti, buyback, stagionalità positiva e impulso retail, ma permangono timori su licenziamenti in aumento, valutazioni tech elevate e debito privato legato all’AI.

Accordi miliardari e bolle che si gonfiano?

Novembre, storicamente il mese più favorevole per i mercati, si è aperto con un nuovo slancio tecnologico. Amazon ha annunciato un accordo da 38 miliardi di $ con OpenAI per fornire accesso a centinaia di migliaia di GPU Nvidia tramite AWS in un’intesa pluriennale. L’intesa porta a 1,5 trilioni di $ il valore cumulato dei recenti impegni contrattuali di OpenAI con grandi partner, tra cui Nvidia e AMD. L’amministratore delegato Sam Altman ha dichiarato che la società genera già oltre 13 miliardi di $ di ricavi annuali, con la prospettiva di raggiungere 100 miliardi di $ entro il 2027.

Parallelamente, anche Alphabet ha annunciato un’emissione di 22 miliardi di $ di debito (15 negli Stati Uniti e 6,5 in Europa), mentre Meta ha reso noto di avere collocato 30 miliardi di $ di obbligazioni la settimana scorsa, segno di una corsa agli investimenti nell’AI senza precedenti. Gli analisti si dividono: per alcuni è la nascita di una nuova infrastruttura tecnologica globale, per altri un segnale di eccesso speculativo. In ogni caso, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale resta il principale motore di mercato di fine 2025.