Il punto sul mercato di Integrae SIM

«La vera forza di una mente è la calma.» (James Russell Lowell)
Le borse europee hanno chiuso in ordine sparso: STOXX 600 -0,2%, FTSE 100 invariato, DAX invariato, CAC -0,5%, FTSE Mib -0,09%. La Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi d’interesse per la terza riunione consecutiva, con il tasso sui depositi al 2%. Nel comunicato, l’istituto ha sottolineato che l’inflazione resta vicina all’obiettivo del 2% e che la valutazione sull’andamento dei prezzi è rimasta sostanzialmente invariata. L’economia dell’Eurozona continua a crescere moderatamente, sostenuta da un mercato del lavoro solido, bilanci privati robusti e trasmissione efficace dei tagli dei tassi precedenti.
La BCE ha ribadito il suo approccio data-dependent, riunione per riunione, evitando di fornire indicazioni sul percorso futuro. La presidente Christine Lagarde ha mantenuto una postura prudente, lasciando intendere che sarà difficile vedere nuovi tagli salvo un cambio significativo nel contesto economico. La riunione di dicembre sarà “live”, includendo le prime proiezioni fino al 2028, ma secondo un recente sondaggio la maggioranza degli economisti si attende tassi invariati per i prossimi due anni.
Mercati giù, ma ancora in rotta positiva settimanale
A Wall Street gli indici hanno chiuso in calo, vicino ai minimi di seduta: Dow (0,23%), S&P 500 (0,99%), Nasdaq (1,57%), Russell 2000 (0,76%). L’indice equal-weight S&P 500 ha sovraperformato quello ponderato per capitalizzazione di circa 55 punti base, dopo cinque sedute di debolezza. Nonostante la correzione, S&P e Nasdaq restano in rotta per chiudere la settimana in rialzo.
Le trimestrali delle Big Tech hanno dominato la scena, con Meta, Alphabet e Microsoft che hanno riportato spese in conto capitale record. Le tre società hanno totalizzato circa $80 miliardi di in capex nel trimestre di settembre, un incremento di quasi 90% su base annua, a testimonianza dell’intensità degli investimenti nell’intelligenza artificiale. Tuttavia, questa accelerazione alimenta anche i timori di una bolla AI, complice l’incertezza sui ritorni economici e sulla monetizzazione.
Meta ha alzato la guidance di capex 2025 a $70-72 miliardi, Alphabet ha rivisto il target a 91-93 miliardi, mentre Microsoft ha segnalato che la crescita del capex nel FY26 supererà il +58% previsto per l’anno in corso. Il tema della sostenibilità degli investimenti tecnologici resta quindi centrale, bilanciando entusiasmo e cautela.
La Fed taglia ancora, ma Powell frena le attese
Sul fronte monetario, il presidente Donald Trump ha espresso soddisfazione per il nuovo taglio dei tassi deciso dalla Federal Reserve, il secondo consecutivo da 25 punti base. Tuttavia, il governatore Jerome Powell ha cercato di frenare le aspettative di ulteriori mosse, chiarendo che una nuova riduzione a dicembre “non è scontata”.
Il taglio arriva in un contesto di inflazione e disoccupazione in aumento, conseguenze indirette della guerra commerciale con la Cina e dello shutdown governativo che ha paralizzato la pubblicazione di diversi dati macro. L’indipendenza della Fed è sotto pressione, anche per la nomina da parte della Casa Bianca di un nuovo membro vicino all’amministrazione. Gli analisti invitano alla prudenza: ulteriori tagli in un quadro di crescita incerta potrebbero ridurre i margini di manovra futuri, con i mercati già prezzati per un probabile intervento a dicembre.
In sintesi, la politica monetaria americana resta sospesa tra l’urgenza politica e la necessità di credibilità tecnica, mentre l’Europa continua a muoversi su un sentiero più lento ma più stabile.