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Insights 9 Ott 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Di solo pane non vive l’uomo se ha il pane” (Maslow)

Le borse europee hanno chiuso la seduta di giovedì in territorio negativo, con un sentiment prudente: STOXX 600 -0,4%, FTSE 100 -0,4%, DAX +0,1%, CAC -0,2%, FTSE Mib -1,59%.
Il focus resta sulla crisi politica francese, con il presidente Emmanuel Macron che ha annunciato la nomina del nuovo primo ministro entro venerdì sera. L’ex premier Sébastien Lecornu ha parlato di “progressi sufficienti” per formare un nuovo governo, ma la spaccatura parlamentare rende complesso ogni accordo. Lecornu ha aggiunto che il prossimo premier dovrà essere privo di ambizioni presidenziali per il 2027, un segnale di tentativo di ricomporre l’asse centrista.
In Germania, la produzione industriale ha registrato un forte calo, trainata dalla debolezza dell’automotive e della meccanica, confermando la fragilità della manifattura tedesca.

In evidenza a Milano il tonfo di Ferrari che ha chiuso in ribasso del 14%, dopo la presentazione dei nuovi obiettivi strategici al Capital Markets Day. Le linee guida al 2030 sono risultate inferiori alle aspettative del mercato, deludendo in particolare sul fronte della crescita degli utili e dei margini. Gli analisti avevano previsto un aggiornamento più deciso della guidance 2025, che sarà confermata con i risultati del 4 novembre.

Passo indietro dopo i record

A Wall Street la seduta è terminata in calo: Dow -0,52%, S&P 500 -0,28%, Nasdaq -0,08%, Russell 2000 -0,61%. Dopo i massimi toccati mercoledì, i principali indici hanno mostrato un movimento di presa di profitto in un contesto di assenza di catalizzatori rilevanti.
La mancata soluzione della chiusura del governo federale comincia però a destare attenzione, con i mercati che ora considerano anche il rischio di ritardi nei dati economici e stipendi non versati ai dipendenti pubblici.

Le minute della Federal Reserve relative al meeting del 16-17 settembre hanno mostrato divisioni tra i policymaker. La maggior parte dei membri ritiene opportuno ridurre ulteriormente i tassi nel 2024, ma molti hanno segnalato rischi al rialzo per l’inflazione. Secondo Stephen Stanley, capo economista di Santander US Capital Markets, il comitato appare “profondamente diviso su ogni aspetto rilevante della politica monetaria”. Il mercato, tuttavia, continua a prezzare due tagli da 25 punti base entro fine anno, sostenuto dalla fiducia che la Fed non voglia interrompere il ciclo di allentamento.

Tra ottimismo sull’AI e segnali di cautela

Nonostante l’arretramento odierno, il contesto di fondo resta costruttivo. L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale, unito alle attese per una stagione di utili positiva, all’aumento delle operazioni di M&A e alla bassa volatilità, continua a sostenere il sentiment degli investitori. Tuttavia, emergono segnali di cautela su valutazioni elevate, rischio di “bolla AI” e pressioni inflazionistiche più persistenti del previsto.

Il rally dell’oro prosegue come segnale di copertura macro e geopolitica, mentre i mercati azionari si preparano a una fase di rotazione settoriale. Gli operatori restano focalizzati sui tagli Fed, ma la divergenza tra crescita e inflazione potrebbe alimentare un ritorno alla volatilità con l’avvio del quarto trimestre.