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Insights 29 Set 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La vera libertà consiste nel dominio di sé stessi.” (Montesquieu)

La settimana inizia con una chiusura positiva per le borse europee, con STOXX 600 +0,3%, FTSE 100 +0,3%, DAX +0,1%, CAC +0,3%, mentre il FTSE Mib ha limato un –0,22%. Sul fronte macro, l’indice di sentiment dell’Eurozona è salito a 95,5 e indica un clima leggermente meno depresso rispetto al mese precedente. La lettura scomposta conferma una fiducia dei consumatori a –14,9, un clima industriale a –10,3 migliore delle attese e un sentiment dei servizi a 3,6 che resta però sotto il consenso. In controluce, si nota un incremento delle intenzioni di acquisto dei nuclei familiari, coerente con l’idea della BCE che vede la spesa privata sostenere la ripresa grazie al recupero dei redditi reali. Il rovescio della medaglia arriva dal mercato del lavoro, con aspettative occupazionali in calo e piani di assunzione più prudenti nei servizi, nel retail e nelle costruzioni. Le pressioni sui prezzi appaiono benigne, con attese di vendita più basse nell’industria e nei servizi e con aspettative di inflazione dei consumatori in attenuazione.

Stati Uniti, tra rischio shutdown e narrativa pro-risk ancora intatta

A Wall Street la seduta di lunedì si è chiusa in leggero recupero dopo un finale in accelerazione, con Dow Jones +0,15%, S&P 500 +0,26%, Nasdaq +0,48% e Russell 2000 +0,04%. Il mercato resta concentrato sul possibile shutdown del governo federale, con i finanziamenti in scadenza a mezzanotte e l’ipotesi di una proroga breve allo studio per guadagnare tempo. In parallelo si è riacceso il capitolo Cina, dopo le obiezioni di Pechino alle restrizioni all’export tecnologico, mentre da Washington sono arrivati nuovi richiami su dazi e arredo e continuano le tensioni sul dossier Taiwan. Nonostante il rumore di fondo, la narrativa dominante resta costruttiva: attese di tagli dei tassi della Fed, stagionalità favorevole nell’ultimo trimestre, utili attesi in crescita e segnali macro che allentano i timori di stagflazione. Nel frattempo il filone M&A offre qualche sponda con nuove operazioni annunciate, anche se l’attenzione resta puntata sui prossimi dati sul lavoro, potenzialmente in grado di modulare il percorso della Fed.

Francia, Lecornu scopre le carte tra equità e competitività

In Francia il nuovo Primo Ministro Gabriel Lecornu ha tracciato le prime linee guida. Ha escluso il ritorno della tassa sulla ricchezza e lo stop alla riforma delle pensioni, segnali letti come un tentativo di mantenere un profilo pro-crescita preservando al contempo la coesione della maggioranza. L’obiettivo di deficit indicato a circa il 4,7% del PIL nel 2026 si colloca su un sentiero di aggiustamento graduale rispetto alla stima del 5,4% per il 2025, con l’impegno a innestare misure di maggiore equità fiscale senza compromettere la competitività. Il dibattito su una possibile tassazione dei grandi patrimoni improduttivi divide il fronte politico e impone un disegno normativo molto calibrato, come ricordato anche dagli organismi di controllo. I prossimi passaggi istituzionali, tra nomine all’Assemblea e formazione del governo, saranno decisivi per misurare la capacità dell’esecutivo di costruire una maggioranza di lavoro e portare in approvazione la legge di bilancio. Nel frattempo lo spread dei titoli di Stato di Francia e Italia rispetto al Bund è identico.