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Insights 17 Set 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Il segreto della felicità è libertà, e il segreto della libertà è coraggio.” (Tucidide)

Le borse europee hanno chiuso la seduta di ieri in modo contrastato: STOXX 600 (0,1%), FTSE 100 +0,1%, DAX +0,1%, CAC (0,5%), FTSE Mib -1,29%, con Milano di nuovo sotto la soglia di 42mila punti.

L’attenzione si è concentrata sui dati di inflazione nel Regno Unito: l’indice dei prezzi al consumo è rimasto al 3,8% su base annua, il livello più alto da gennaio 2024. Nonostante il dato elevato, gli analisti ritengono che non avrà grande impatto sulla decisione della Bank of England attesa giovedì, dopo il taglio dei tassi operato in agosto.

Intanto, l’Eurozona ha rivisto l’inflazione di agosto al 2,0%, in lieve calo dal precedente 2,1%. Sul fronte politico, riflettori sulla Francia: il premier Sébastien Lecornu incontrerà i Socialisti per ottenere sostegno sul bilancio. In cambio, le opposizioni chiedono concessioni su pensioni, consolidamento fiscale e tassazione patrimoniale.

Wall Street incerta dopo la Fed

A Wall Street gli indici hanno chiuso contrastati: Dow Jones +0,57%, S&P 500 -0,10%, Nasdaq -0,33%, Russell 2000 +0,18%.

La Federal Reserve ha annunciato un taglio dei tassi di 25 punti base, portando il range a 4,00-4,25%, in linea con le attese. Il nuovo governatore Stephen Miran ha votato per un taglio più deciso di 50 punti base.

Le nuove proiezioni economiche (SEP) indicano 75 punti base di tagli entro il 2025, seguiti da ulteriori riduzioni nel 2026 e nel 2027. Il comunicato della Fed ha segnalato rallentamento nel mercato del lavoro: “la crescita dell’occupazione ha rallentato e i rischi al ribasso per l’occupazione sono aumentati”. Le previsioni sul PIL 2025 sono state alzate all’1,6%, mentre quelle su disoccupazione e inflazione core PCE restano invariate.

Il presidente Jerome Powell ha chiarito che non vi era un sostegno diffuso per un taglio più ampio, pur ammettendo segnali di indebolimento della domanda di lavoro.

Broker ottimisti sull’Europa

Nuovi segnali di fiducia da parte degli analisti: UBS ha alzato il target sullo Stoxx Europe 600 a 600 punti per il 2025 e 650 punti per il 2026, prospettando rialzi dell’8% a fine anno e un ulteriore 8% nel 2026. Secondo la banca svizzera, i principali motori saranno finanziari e industriali, con guadagni del 10-12%, mentre i settori consumer cresceranno più lentamente.

Ancora più ottimista BNP Paribas Exane, che prevede una rivalutazione significativa dei listini grazie a politiche fiscali espansive e tagli diffusi dei tassi. Le maggiori opportunità, secondo il broker, saranno in banche, difesa, materiali da costruzione e industriali selezionati.

Entrambe le case concordano sul fatto che l’Europa sia sottovalutata, ma divergono sui driver di crescita: UBS punta su stabilizzazione degli utili e dinamiche settoriali, mentre BNP mette l’accento su stimoli fiscali tedeschi e allentamento della BCE.