Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La politica è l’arte del possibile.” (Otto von Bismarck)
I mercati azionari europei hanno chiuso la prima seduta della settimana in progresso, con un quadro nel complesso positivo: STOXX 600 +0,4%, FTSE 100 invariato, DAX +0,2%, CAC +0,9%, FTSE Mib+1,14% . I riflettori degli investitori sono puntati sulla Francia, dopo che Fitch ha abbassato il rating sovrano a mercati chiusi venerdì, pesando sul comparto obbligazionario. Sul piano politico, il nuovo primo ministro Sébastien Lecornu ha cercato di aprire al dialogo con la sinistra, archiviando il progetto del suo predecessore di tagliare due festività per ridurre il deficit e mostrando disponibilità a compromessi sulla riforma delle pensioni. Il sostegno dei socialisti appare decisivo per la sopravvivenza del governo e per l’approvazione della legge di bilancio. In Germania, l’avanzata del partito di estrema destra AfD nelle elezioni municipali aumenta la pressione sul cancelliere Merz. Sul fronte monetario, gli esponenti della BCE hanno evidenziato divergenze: il governatore della Banque de France Villeroy ha lasciato aperta la porta a nuovi tagli dei tassi, mentre altre voci hanno sostenuto la necessità di mantenere l’attuale impostazione.
Wall Street e l’attesa per la Fed
Seduta positiva per Wall Street, con indici in lieve progresso in un contesto di scambi limitati: Dow Jones +0,11%, S&P 500 +0,47%, Nasdaq +0,94%, Russell 2000 +0,34%. Sia l’S&P 500 sia il Nasdaq hanno toccato nuovi massimi storici, trainati soprattutto dai titoli tecnologici, con Tesla e Alphabet sugli scudi. L’attenzione è tutta rivolta alla riunione del Federal Open Market Committee di mercoledì: i future prezzano un taglio di 25 punti base, con una riduzione di 50 punti base considerata meno probabile, nonostante le dichiarazioni di Trump che nel fine settimana ha anticipato una mossa “consistente”. Oltre alla decisione sui tassi, grande interesse sarà riservato al nuovo dot plot e alle proiezioni economiche, in particolare sulle prospettive del mercato del lavoro. Intanto, il Senato è chiamato a votare sulla nomina di Stephen Miran, indicato da Trump per sostituire Adriana Kugler nel board della Fed, aprendo la possibilità che partecipi già alla prossima riunione. Sul fronte macro, il dato sull’Empire Manufacturing Index di settembre ha registrato una contrazione, segnando valori negativi per la prima volta da giugno e segnalando un netto calo di nuovi ordini e spedizioni.
Prospettive di mercato e narrativa dominante
Il percorso più probabile per i mercati resta orientato al rialzo, sostenuto dalle aspettative di ulteriori tagli dei tassi e dal rinnovato entusiasmo per il comparto tecnologico e dell’intelligenza artificiale, alimentato dai risultati di Oracle e dagli interventi al Goldman Sachs Communicopia Conference. Restano tuttavia incertezze: il mercato si interroga sulla possibilità che la reazione all’annunciato taglio possa trasformarsi in un classico “sell the news”, mentre la solidità del recente rally obbligazionario, che ha favorito l’azionario, viene messa in dubbio da un’inflazione ancora appiccicosa e dagli effetti ritardati dei dazi. La discussione si concentra anche sulla reale fragilità del mercato del lavoro, elemento che condiziona la traiettoria di politica monetaria. Intanto, il riemergere delle preoccupazioni stagionali e il blackout sui buyback potrebbero costituire ostacoli nel breve termine ad alimentare il rialzo. In parallelo, la risalita delle revisioni sugli utili e la correlazione positiva tra rendimenti azionari e inflazione di break-even restano fattori che alimentano la narrativa “run it hot”, con i mercati disposti a tollerare un’inflazione moderatamente superiore al target in cambio di crescita più sostenuta.