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Insights 3 Set 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Le verità sono illusioni che abbiamo dimenticato essere tali.” (Friedrich Nietzsche)

Europa in rosso, gli occhi restano sulla politica francese

I mercati azionari europei hanno chiuso in calo, frenati dall’incertezza politica e dai segnali misti macro: STOXX 600 -1,5%, FTSE 100 -0,9%, DAX -2,3%, CAC -0,7%, FTSE Mib -1,61%, sceso sotto quota 42.000.

A dominare la scena è ancora la Francia: il premier Bayrou ha avviato i colloqui con i leader politici in vista del voto di fiducia della prossima settimana, con il Rassemblement National pronto a capitalizzare una possibile caduta del governo. Intanto, riflettori accesi anche sul Regno Unito, dove il premier Starmer ha riorganizzato la squadra economica, alimentando le aspettative su possibili manovre più espansive.

Il dato sull’inflazione dell’Eurozona non ha sorpreso: CPI headline ad agosto al +2,1% annuo, leggermente sopra il consensus (+2,0%) e in linea con il dato precedente. La lettura tedesca della scorsa settimana aveva già preannunciato un rischio di rialzo. Sul fronte dei titoli sovrani, da segnalare il successo dell’asta di Gilt decennali UK da £14 miliardi, che ha raccolto oltre £140 miliardi in ordini, grazie ai rendimenti sui 30 anni saliti oltre il 5,70%, livelli che non si vedevano dal 1998.

Wall Street cauta tra timori su inflazione, Fed e tariffe

A New York, seconda giornata consecutiva in calo per gli indici: Dow -0,55%, S&P 500 -0,69%, Nasdaq -0,82%, Russell 2000 -0,60%, anche se le chiusure sono state sopra i minimi.

A pesare sono soprattutto i dubbi sull’indipendenza della Fed, le incertezze legate alla politica commerciale di Trump e l’impatto sui prezzi. Il presidente ha rilanciato affermando che l’India sarebbe pronta ad azzerare le tariffe, ma nessun dettaglio è stato fornito sui negoziati. Sul fronte legale, la Corte d’Appello ha confermato che i dazi imposti tramite IEEPA sono illegali, ma potranno restare in vigore in attesa del verdetto finale della Corte Suprema, alimentando ulteriore incertezza.

Settembre si conferma il mese statisticamente più sfidante per l’equity, mentre si riaccende anche lo scetticismo sull’AI: preoccupazioni su spese in conto capitale e monetizzazione si aggiungono a risultati deludenti da parte di alcuni nomi noti nel settore.

Politica monetaria: dalla pausa al possibile stop definitivo

Diversi membri della BCE hanno lanciato segnali chiari in favore di una pausa estesa nel ciclo di allentamento. Schnabel ha sottolineato che i rischi inflazionistici sono ancora orientati verso l’alto e che la politica monetaria potrebbe essere già accomodante. Il neo-governatore austriaco Kochler ha invitato alla massima prudenza, mentre lo sloveno Dolenc ha dichiarato che il ciclo di tagli potrebbe essere già concluso.

Gli operatori scontano una BCE invariata nella riunione della prossima settimana, ma la direzione per il quarto trimestre resta oggetto di dibattito. Deutsche Bank ha rivisto al rialzo il tasso neutrale al 2% e Danske Bank ha evidenziato come il credito bancario, ai massimi da due anni, indichi che la trasmissione della politica monetaria è efficace, riducendo la necessità di ulteriori tagli