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Insights 2 Set 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Chi risparmia aggiunge capitale al futuro.” (Adam Smith)

Azionario europeo in crescita moderata, ottimismo sui target di fine anno

Il sentiment delle Borse europee è sostenuto da una serie di aggiornamenti positivi sugli outlook di fine anno. Bloomberg ha segnalato una revisione al rialzo delle previsioni da parte degli analisti sell-side, con Goldman Sachs che ora prevede un target di 560 punti per lo Stoxx Europe 600 e JP Morgan che intravede potenziale di outperformance rispetto ai peer statunitensi.

A dispetto delle turbolenze politiche in Francia e delle incertezze sulla Fed, gli investitori restano quindi positivi sull’Europa. L’analisi del consensus raccolta da Bloomberg indica una media di target a 556 punti per il benchmark europeo entro dicembre. I timori di contagio dalla crisi francese sono stati ridimensionati e alcuni segnali positivi, come il rimbalzo fiscale tedesco e segnali di stabilizzazione macro, rafforzano la view. Ulteriore sostegno arriva da posizionamenti bassi dell’azionario nei portafogli e valutazioni ancora contenute rispetto a Wall Street. Tra i settori favoriti in caso di ripresa cinese, si segnalano materie prime, auto e beni di lusso.

Wall Street debole, focus sui dazi e su settembre

Wall Street riparte dopo il labour day con l’S&P 500 che ha toccato un nuovo massimo storico giovedì della scorsa settimana. Le big tech hanno perso terreno con Nvidia e Tesla tra i titoli più deboli. Il comparto tecnologico è sotto pressione per l’aumento dei costi legati ai dazi e per l’attenzione crescente sui margini dell’IA, complici nuove tensioni commerciali con la Cina.

Al centro dell’attenzione restano le segnalazioni di aziende che stanno trasferendo i costi tariffari ai consumatori, mentre la Casa Bianca si prepara a una nuova ondata di dazi (Sezione 232). Sul fronte macro, i dati PCE core di luglio sono risultati in linea con le attese (+0,3% sequenziale e +2,9% annuo), consolidando la narrazione di un’inflazione stabile. Tuttavia, i timori stagionali legati a settembre iniziano a pesare sui portafogli. Prossimo snodo: il report occupazionale di agosto, in uscita venerdì e sarà il dato macro più importante in vista della riunione della Fed di settembre.

Lagarde: vigilanza sulla Francia, ma il vero timore è la Fed politicizzata

In un’intervista a Radio Classique, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha sottolineato i rischi legati all’instabilità politica in Francia, pur escludendo al momento un intervento dell’FMI. Focus sulla disciplina fiscale e sulla gestione del differenziale Bund-OAT, che si è allargato fino a 80 punti base, ai massimi da gennaio (lo spread del BTP staziona a 90 punti). Lagarde ha ribadito l’impegno della BCE a mantenere la stabilità dei prezzi, pur in presenza di un’inflazione in fase discendente.

Ma è sugli Stati Uniti che Lagarde ha espresso le preoccupazioni più forti: ha avvertito che una possibile perdita di indipendenza della Federal Reserve, se il presidente Trump riuscisse a imporre un controllo politico diretto, rappresenterebbe “una minaccia sistemica per l’economia globale”. Il riferimento è alle recenti pressioni su Powell e alla nomina imminente di un nuovo presidente della Fed. Mercati e investitori monitorano con attenzione anche le posizioni di governatori più flessibili come Waller, fautore di un taglio dei tassi di 25 punti base già a settembre, da estendere nei mesi successivi.