Il punto sul mercato di Integrae SIM

«La calma sui mercati è spesso il preludio di nuove tempeste» (Nouriel Roubini)
Le borse europee hanno chiuso in calo, con lo STOXX 600 in flessione dello 0,8%, penalizzato dall’aumento dei rendimenti obbligazionari e da dati macroeconomici deludenti. Il PMI composito dell’eurozona è sceso a 49,5, segnalando una contrazione dell’attività economica, in particolare nel settore dei servizi. Le preoccupazioni per la sostenibilità del debito pubblico statunitense, legate ai piani di taglio delle tasse dell’amministrazione Trump, hanno spinto al rialzo i rendimenti dei Treasury USA, influenzando negativamente anche i titoli di Stato europei. In questo contesto, il FTSE Mib ha chiuso piatto, mantenendosi sopra la soglia dei 40.000 punti, sostenuto principalmente dal comparto delle utility.
USA: Wall Street in rosso tra incertezze fiscali e tensioni geopolitiche
Negli Stati Uniti, i mercati azionari hanno registrato una seduta negativa, con l’S&P 500 che ha subito il primo calo consecutivo dal 6 maggio, chiudendo con la peggiore performance dal 21 aprile. L’indice a ponderazione paritetica (RSP) ha perso oltre il 2%, segnando la quinta peggior seduta dell’anno. Le incertezze riguardanti le trattative sul bilancio federale e le potenziali implicazioni dei piani fiscali dell’amministrazione Trump hanno alimentato l’avversione al rischio. Inoltre, il Dipartimento del Commercio USA sta valutando l’imposizione di dazi compensativi su componenti di batterie importate dalla Cina, mentre i ministri delle Finanze del G7 discutono misure per contrastare l’eccesso di offerta di prodotti cinesi a basso costo. Sul fronte geopolitico, le tensioni tra Israele e Iran si intensificano, con Israele che si prepara a possibili attacchi contro impianti nucleari iraniani, contribuendo al rialzo dei prezzi del petrolio.
Prospettive: Rischi di escalation commerciale e boom dell’IA
Le prospettive di mercato rimangono incerte. JPMorgan avverte che la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe riaccendersi con l’avvicinarsi della scadenza del 9 luglio, fine della tregua di 90 giorni. Sebbene il tasso effettivo dei dazi USA sia sceso al 13,4%, riducendo l’impatto sul PIL globale, le tensioni persistono, soprattutto con l’Unione Europea, che si oppone a un tasso minimo del 10% proposto dagli Stati Uniti. Nel frattempo, l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale continua a sostenere il settore tecnologico. L’evento Google I/O ha ricevuto valutazioni positive, con Bank of America che considera Gemini leader in ambiti come il ragionamento e la multimodalità. Tuttavia, Goldman Sachs segnala un aumento delle posizioni corte sul Nasdaq, con lo short interest al 41%, massimo da febbraio 2021, indicando una crescente cautela tra gli investitori.