Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Chi vince festeggia e chi perde spiega” (Julio Velasco)
Europa attendista, buone trimestrali per banche e lusso. Seduta di attesa per i mercati europei dopo l’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. La giornata di venerdì si è conclusa con un andamento incerto e senza grandi scossoni, mentre gli operatori attendono ulteriori sviluppi sulle trattative commerciali internazionali. L’Europa continua a lavorare sulla revisione delle sue proposte per un possibile accordo commerciale con gli USA, anche se Washington sembra dare priorità ai negoziati con i Paesi asiatici, in particolare Giappone e India. Tra i dati macroeconomici, si evidenzia un surplus commerciale della zona euro più ampio delle aspettative a marzo, mentre l’inflazione finale italiana è stata rivista al ribasso. Ottimi risultati trimestrali per il settore bancario europeo: l’89% delle banche ha battuto le stime sui ricavi e il 94% ha superato le previsioni sull’utile ante imposte, anche se prevale la cautela a causa delle incertezze legate ai piani tariffari di Trump. Segnali di ripresa invece per il settore del lusso, recentemente promosso da Barclays a sovrappesare, in vista di possibili benefici derivanti dalla stabilizzazione del dollaro e dalla ripresa del mercato cinese.
Moody’s boccia gli USA: debito troppo alto e incertezza politica
Notizia shock per gli Stati Uniti, che vedono peggiorare il proprio merito creditizio dopo che Moody’s ha abbassato il rating sovrano americano da Aaa a Aa1. La decisione arriva a fronte di un debito pubblico in costante crescita, che sfiora ormai i $ 37 trilioni, con un deficit annuale che si aggira sui $ 2 trilioni (oltre il 6% del PIL). Moody’s ha motivato la scelta sottolineando che, nonostante le indiscutibili forze economiche e finanziarie degli Stati Uniti, il deterioramento delle metriche fiscali non può più essere controbilanciato. Ad aggravare ulteriormente il quadro, i dati preliminari di maggio sulla fiducia dei consumatori americani mostrano un crollo al secondo livello più basso mai registrato (50,8 punti, in calo rispetto ai 52,2 punti di aprile). La causa principale indicata dai consumatori è proprio la guerra tariffaria del presidente Trump, citata spontaneamente da circa tre quarti degli intervistati, compresi molti elettori repubblicani.
Meta rimanda il lancio del suo modello AI: rallenta il rally dei semiconduttori?
Meta ha annunciato un nuovo rinvio per il rilascio del suo ambizioso modello linguistico basato sull’intelligenza artificiale, denominato “Behemoth”. Dopo aver già posticipato il lancio da giugno all’autunno, ora si parla di ulteriori ritardi a causa delle difficoltà incontrate dagli ingegneri nell’ottenere quei miglioramenti esponenziali delle prestazioni raggiunti con i modelli precedenti. Questo slittamento rappresenta una crepa significativa nella narrativa che ha guidato gli investimenti massicci in infrastrutture e chip legati all’intelligenza artificiale. Meta, infatti, aveva recentemente rivisto al rialzo le proprie stime di spesa in conto capitale per il 2025 portandole a $ 64-72 miliardi, rispetto ai precedenti $ 60-65 miliardi. Tuttavia, nonostante il recente recupero dei titoli tecnologici, il mercato continua a prezzare l’incertezza attorno al segmento AI: secondo Bank of America, i principali titoli del settore semiconduttori e AI scambiano attualmente con un multiplo P/E inferiore del 7% rispetto alle medie storiche, a testimonianza di una prudenza ancora diffusa tra gli investitori.