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Insights 30 Apr 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi” (Cesare Pavese)

I primi 100 giorni: mercati sotto pressione e dollaro in affanno. A 100 giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, i mercati finanziari presentano un bilancio nettamente negativo, segnando una delle peggiori performance iniziali della storia recente. L’indice S&P 500 ha registrato una perdita del 7,8%, ponendo Trump all’ultimo posto tra i presidenti americani degli ultimi decenni, con un forte contrasto rispetto all’andamento positivo dei primi 100 giorni di Joe Biden (+8,5%), Barack Obama (+8,4% nel 2008 e +7,5% nel 2012) e George H.W. Bush (+8,0% nel 1988). L’incertezza tariffaria e le tensioni geopolitiche hanno contribuito alla debolezza diffusa degli asset USA: il Dollar Index ha perso terreno e l’oro ha invece brillato come bene rifugio, confermandosi il miglior investimento (+25%) da inizio mandato, riflettendo la fuga degli investitori verso asset percepiti come più sicuri.

Le Borse europee in territorio positive grazie all’allentamento dei dazi sulle auto

Le piazze europee hanno archiviato la seduta di martedì prevalentemente al rialzo, con lo STOXX 600 in crescita dello 0,4%, il DAX tedesco che guadagna lo 0,7% e il FTSE Mib italiano in rialzo del’1% verso i 38.000 punti. A sostenere gli indici è stata la notizia che il presidente Trump fornirà sollievo al settore automobilistico, evitando la sovrapposizione delle tariffe del 25% su auto importate con altre imposte sulle materie prime come acciaio e alluminio. Ulteriori incentivi saranno garantiti ai produttori che utilizzeranno componenti statunitensi o conformi all’USMCA, evitando così i dazi sulle parti importate. Ford e General Motors hanno accolto positivamente la notizia, sottolineando che questo provvedimento potrebbe mitigare gli impatti negativi dei dazi, preservando i piani di investimento domestici e la ripresa del settore auto negli Stati Uniti.

Wall Street positiva, ma incombono preoccupazioni sull’inflazione da tariffe

I principali indici di Wall Street hanno chiuso in territorio positivo per la sesta seduta consecutiva, con il Dow Jones in rialzo dello 0,75%, l’S&P 500 dello 0,58% e il Nasdaq dello 0,55%. Gli investitori restano cautamente ottimisti in attesa di una settimana intensa sul fronte degli utili e dei dati macroeconomici. Nonostante la spinta rialzista, permangono dubbi sulle prospettive economiche legate alla politica tariffaria. L’app Temu ha già trasferito interamente sui consumatori l’onere dei nuovi dazi imposti da Trump sui prodotti cinesi, portando in alcuni casi al raddoppio dei prezzi. Questa dinamica inflazionistica sta avendo ripercussioni negative sulla popolarità del presidente, scesa al 39%, mentre una dozzina di stati americani ha intentato cause legali contro i dazi, accusando Trump di aver aggirato il Congresso in maniera illegale.