Insights & Research

Home / Insights / Il punto sul mercato di Integrae SIM
Insights 28 Apr 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Quando cambiano i venti commerciali, cambiano anche le aspettative degli investitori.” (George Soros)

L’ottimismo sull’Europa svanisce sotto il peso della guerra commerciale. Il clima di ottimismo che aveva caratterizzato le prospettive dei mercati azionari europei nei primi mesi dell’anno si è rapidamente raffreddato, complice il rischio sempre più concreto di una guerra commerciale. L’ultimo sondaggio mensile condotto da Bloomberg evidenzia come, dopo mesi di revisioni al rialzo, ora un terzo degli analisti stia tagliando i target di fine anno per l’indice STOXX 600, anche se le aspettative rimangono comunque per un rialzo del 6,4% a 546 punti rispetto ai livelli attuali. Nonostante la ripresa delle ultime due settimane, che ha portato lo STOXX 600 a un guadagno di circa il 2,5% da inizio anno, la forte esposizione dell’Europa alle esportazioni e il rischio recessione frenano l’entusiasmo degli investitori. A parziale compensazione restano i piani di spesa in difesa e infrastrutture della Germania, la possibilità di ulteriori negoziazioni commerciali positive e le prospettive di altri tre tagli dei tassi da parte della BCE entro l’anno. La revisione delle aspettative è avvenuta contemporaneamente al deterioramento delle stime sugli utili aziendali europei, che per il primo trimestre prevedono ora un calo del 3,5%, segnando il peggior trimestre dalla fine del 2023.

USA-Cina, venti di distensione ma il quadro resta fluido

Nel corso della scorsa settimana, il miglioramento delle notizie sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Cina ha rappresentato il principale elemento di sostegno per gli asset di rischio globali con Wall Street che ha chiuso in rialzo. Nonostante persistano dichiarazioni contraddittorie riguardo l’effettivo svolgimento delle trattative, la percezione generale è quella di aver superato la fase di massima tensione. Il presidente Trump ha segnalato la volontà di una sostanziale riduzione delle tariffe sulla Cina, pur precisando che non torneranno a zero e ribadendo che la Cina deve comunque “offrire qualcosa in cambio”. Il segretario al Tesoro Bessent ha dichiarato che l’attuale situazione tariffaria è insostenibile e destinata a un graduale disinnesco. In particolare, venerdì è emerso che la Casa Bianca starebbe considerando una riduzione delle tariffe sulla Cina di oltre il 50%, mentre Pechino valuta di esentare alcuni beni americani dai dazi del 125%. Al contempo, si registra un progresso più rapido del previsto nei negoziati con la Corea del Sud e colloqui produttivi con Vietnam e India, segnalando un possibile accordo preliminare già dalle prossime settimane.

La BCE valuta nuovi interventi per fronteggiare l’incertezza economica

Sul fronte monetario, il capo economista della BCE Philip Lane ha sottolineato che le tariffe USA peseranno sicuramente sulla crescita europea, ma non implicano automaticamente una recessione. La banca centrale mantiene per il momento la previsione di una crescita del PIL europeo dello 0,9% nel 2025, anche se la presidente Lagarde non ha escluso la necessità di una revisione al ribasso già dal prossimo aggiornamento di giugno. I dati PMI dell’Eurozona di aprile, che mostrano una crescita stagnante già prima dell’impatto completo delle tariffe, aumentano le preoccupazioni sul rischio di ulteriori ribassi. Il governatore della banca centrale finlandese, Rehn, ha invitato la BCE a restare flessibile, non escludendo la possibilità di un taglio più significativo dei tassi. Nonostante l’ultima riunione abbia prodotto un taglio di 25 punti base, con un consenso unanime dei membri, alcuni analisti continuano a ritenere possibile una mossa più aggressiva nei prossimi mesi. Al momento, i mercati prezzano almeno altri due interventi da 25 punti base, con la BCE che mantiene una strategia prudente e graduale per conservare margini di manovra in caso di ulteriori deterioramenti del quadro economico.